23 agosto 2010

Veronesi, smettila di dire bugie!

dal blog di Beppe Grillo

Le testimonianze scientifiche sui gravissimi danni alla salute prodotti dagli inceneritori sono ormai numerose ed inconfutabili.
I politici che li propongono e gli industriali che li costruiscono vanno portati in tribunale.


"Caro Beppe, vorrei portare a conoscenza del blog uno studio epidemiologico di recente pubblicato (Occup Environ Med 2010; 67, 493-499), condotto in Francia sull’insorgenza di malformazioni al tratto urinario in bambini nati da madri esposte prima del concepimento o nelle primissime fasi della gravidanza ad emissioni di impianti di incenerimento di rifiuti (detti "termovalorizzatori" per edulcorarne la forma).

Lo studio ha identificato 304 casi di malformazioni di questo tipo diagnosticate nel periodo 2001- 2003 nel Sud-Est della Francia ove sono attivi 21 inceneritori ed ha evidenziato, entro 10 km dalla fonte ed in base all’esposizione a diossine calcolata su un modello di ricaduta, un rischio di insorgenza di malformazioni variabile da 3 a quasi 6 volte l’atteso.
I danni che gli inceneritori provocano sono ormai indiscutibilmente riconosciuti; 
nello studio di Coriano, condotto in prossimità dei due inceneritori di Forlì e ben noto ai cittadini forlivesi, non sono state purtroppo indagate le malformazioni; tuttavia, nella popolazione femminile esposta nel livello sub-massimale, il più popolato, si è avuto un incremento del rischio di abortività spontanea del 44%.

Malformazioni ed abortività spontanea sono eventi strettamente correlati in quanto quest’ultima riflette l’azione nociva sull’embrione e sul feto delle sostanze tossiche cui la madre è esposta e che, qualora non si arrivi all’aborto, può esitare in malformazioni.
 
Sempre dallo studio di Coriano si documenta, nel livello di esposizione citato e nelle sole donne, un aumento di ricoveri per:
  • malattie renali (oltre il 200% ),
  • infarto,
  • infezioni respiratorie,
  • scompenso cardiaco ed un
  • aumento di morte per tumori (stomaco, colon retto, polmone, sarcomi, linfoma di Hodgkin, vescica, cervello, leucemie).
Complessivamente, nell'area esaminata si sono contati ben 116 decessi oltre l'atteso fra le donne nei 13 anni presi in esame nel raggio di soli 3.5 km.
Questo non deve stupire se si pensa che nelle emissioni degli impianti sono presenti inquinanti di ogni specie (dal particolato, ai metalli pesanti, alle diossine): i veleni rimangono tali anche alzando i camini o aumentando la velocità di espulsione dei fumi...
 
Ai cittadini forlivesi sarà offerta, con l’inizio della raccolta “porta a porta”, una imperdibile occasione: dove questo metodo è stato applicato con serietà ha dimostrato di portare subito una diminuzione consistente dei rifiuti e l’incremento della quota di riciclo.
 
Dobbiamo vigilare perché quando mancherà il combustibile non si cerchino scorciatoie per continuare a bruciare" .
Patrizia Gentilini, Presidente ISDE Forlì

Il sito de l'Associazione Medici per l'Ambiente è qui

Il documento ("Comunicazione del rischio e consenso informato") che riporta sinteticamente lo studio di cui si parla nel video è scaricabile qui

A chi piacesse sadicamente pensare che gli inceneritori non sono un problema che ci riguarda (o riguarda solo, ad esempio, i comitati di "Andria Città Sana" che vi si oppongono, qui da noi) perchè magari la cementeria-inceneritore che il gruppo Matarrese (si, proprio quello dell'ecomostro di Punta Perotti) vorrebbe costruire sulla strada provinciale Andria-Trani con la benedizione del Sindaco-Medico (eh si, avete capito bene!) Tarantini, è ancora lontana dal divenire una funesta realtà, facciamo notare che da decenni ne abbiamo una a Barletta (la cementeria sita in via Andria) che brucia di tutto e di recente, a parità di sistema di filtraggio/camini/ecc., ha chiesto un raddoppio del volume della camera di combustione, nel quasi silenzio degli organi di informazione.

Qualcuno si chiederà il perchè del titolo. È presto detto:



Presto anche un articolo sulle centrali elettriche a fusione nucleare, che spiegherà senza "ideologie" ma con rigore scientifico, seppure in modo facile e comprensibile, perchè dire NO definitivamente.


N.D.