23 marzo 2015

M5S Andria: «Interramento della ferrovia, solite parole fumose»


Ci sono interviste, video e dichiarazioni che parlando della data di fine dei lavori indicano il 2012, poi il 2013, poi il 2014. Ora siamo al 2018. Perché? Cosa è successo? Sempre colpa degli altri?

Ancora una nota sulla questione dell'interramento dei binari della Ferrovia ad Andria da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle, che rimproverano al centrodestra locale una certa "fumosità" in tema di scadenze.
«Un illustre esponente della politica regionale e locale del centrodestra ci ha apostrofati come i "nuovi profeti della politica". Peccato che non siamo noi ad aver blaterato per anni e aver nascosto ai cittadini le proprie inadeguatezze amministrative circa l'interramento della ferrovia nell'abitato di Andria" dietro "sdoppiamenti di progetti" con il solito finale: "si farà in futuro".

In questo caso, la nuova data per questa non più rinviabile opera è il 2018. Ci sono interviste, video e dichiarazioni che parlando della data di fine dei lavori indicano il 2012, poi il 2013, poi il 2014. Ora siamo al 2018. Perché? Cosa è successo? Sempre colpa degli altri? Eppure al sempre presente in Consiglio regionale non pare che se ci fossero stati altri ad interessarsi dell'interramento della ferrovia dal 1999, forse ora avremmo festeggiato il primo, il secondo e il terzo anniversario del completamento dell'opera?
Certamente non ci aspettiamo che questo genere di politici ammetta di aver "perso il treno" dei finanziamenti europei della programmazione 2007-2013, ma siano essi in maggioranza o all'opposizione per quanto è successo prendano l'impegno di non ripresentarsi agli elettori, per una questione di dignità.
Sarebbe già tanto riportare correttamente le nostre affermazioni. Noi siamo andriesi, noi vogliamo l'interramento della ferrovia e se i cittadini ci premieranno dedicheremo ogni giorno alla risoluzione di questo problema. Noi vogliamo essere rispettosi e responsabili dei soldi dei cittadini. Tifiamo per chi opera il bene della città e continueremo ad operare affinché la città possa "perdere" solo questa classe politica che ha fatto di tutto per farsi sfuggire i finanziamenti.
Abbiamo ascoltato per anni auspici e solenni prese di posizione. Ricordiamo perfettamente la solenne rinuncia alla carica di presidente del consiglio comunale, "intesa a favorire il lavoro del Sindaco verso il più ampio rinnovamento della giunta comunale, nell'interesse della Istituzione Cittadina, consapevole che tutto non possa restare immutato". Il risultato è che tutto è rimasto immutato: stessa Giunta (o quasi) e nessuna conseguenza.

Oggi, come se le parole non avessero un valore, nuovamente tutti insieme come se nulla fosse. L'interramento della ferrovia e la sua presunta inaugurazione nel 2018 rappresentano l'ennesima promessa da marinaio della vecchia politica, parole vuote, senza valore. Nel 2018 saremo a metà del prossimo mandato consiliare: ci saremo noi ad amministrare, anche perché chi si è riproposto oggi come sindaco di Andria, solo perché non ha trovato collocazione altrove, a metà mandato lascerà tutto per andare a realizzare il suo sogno di una vita: fare il parlamentare.
Sarà anche lui un "ultimo arrivato" in Parlamento o sarà il primo ad "abbandonare la nave" qui ad Andria?»