29 settembre 2011

Sempre Meno Verde pubblico

"Sono da poco tornato ad Andria dopo alcuni anni di lavoro all'estero. Ho trovato una città peggiorata sotto molto profili. Unica nota positiva che ho colto è quella del bike sharing ed, in generale, dell'uso della bicicletta sicuramente più diffusa rispetto a qualche anno fa Vorrei però soffermarmi sullo stato pietoso in cui versa il verde urbano dovuto all'incuria e alla nuova mania di abbattere e capitozzare le alberature.

E' sotto gli occhi di tutti il cantiere incolto della villa comunale creato ad hoc dal super sindaco e dalla sua amministrazione per, a loro dire, risparmiare soldi pubblici. Così a cantiere ben iniziato, hanno deciso di eliminare la solida recinzione già prevista e di sostituirla con un più modesto ed economico, basso muretto che, data la scarsa robustezza, sarà probabilmente ridotto ad un cumulo di lastre di pietra dagli amorevoli cittadini andriesi. La conseguenza è un cantiere che dura da un anno e mezzo e un risparmio economico tutto da verificare.

Riguardo poi i giardinetti di via Indipendenza e Martiri di Belfiore, anche qui i lavori già avviati dalla precedente amministrazione, sono stati fermati dall'attuale. Proprio in questi giorni si stanno svolgendo lavori di ripulitura delle aree che, più che giardini sembrano nudi e desolati terreni, vista la scarsità di alberi piantati. E magari il super sindaco avrà la faccia tosta di vantarsi dell'opera (di ostacolo) svolta, in occasione della futura inaugurazione.  

Abbattimento degli alberi in via Napoli, viale Virgilio, Villa Comunale e altre “capitozzature selvagge che nello scorso inverno hanno interessato gli alberi di piazza Umberto I, via Verdi, via Tertulliano, Viale Italia, solo per citarne alcune”. Il rappresentante del movimento Andria 5 Stelle ricorda che “da circa 10 anni, Andria si è dotata di un regolamento urbano per la gestione del verde. Detto regolamento, tra le tante norme, vieta espressamente le capitozzature, ossia i tagli di potatura direttamente al tronco o sulle branche primarie dell'albero. Le vieta in quanto sono un intervento totalmente ingiustificabile da un punto di vista tecnico e assai dannoso per la pianta stessa che resta mutilata per sempre. Gli abbattimenti poi, sono eseguibili solo in caso di instabilità meccanica o di danneggiamento accertato a strutture pubbliche e private. In ogni caso gli abbattimenti devono essere accompagnati dalla messa a dimora di alberi il cui valore ornamentale eguagli quello dell'albero abbattuto. In altri termini, se si abbatte un grande albero dal valore (calcolato attraverso parametri indicati nel regolamento stesso) di, poniamo, 1000 €, bisogna ripiantare 5 alberi dal valore di 200 € l'uno (o 10 dal valore di 100 €). Anche le capitozzature sono equiparate agli abbattimenti e compensate allo stesso modo. Mi sembra che nessuno possa mettere in discussione la bontà del regolamento, che si preoccupa di mantenere e/o aumentare la dotazione di verde cittadino, senza porre dei veti ingiustificati. Evidentemente – conclude Lamesta - l'Amministrazione, attraverso il settore Ambiente, ha compiuto reiteratamente degli atti illeciti. Chi pagherà per il danno enorme subito dalla città? In attesa della risposta (immagino che invece di entrare nel merito, dati alla mano, mi si inviterà ad andarmene di nuovo all'estero o si dirà che è tutta colpa dei comunisti mangiabambini), se mai arriverà (da quando in qua si risponde ad un onesto cittadino che ha sollevato una questione di legalità?), rifletto su un altro fatto: ho sentito dire che l'Amministrazione si appresta a cambiare il regolamento del verde. Naturalmente, prima si trasgrediscono le regole che ci si è dati e poi si cambiano, come il padrone insegna

Ambrogio Lamesta