20 febbraio 2012

Zero Privilegi Puglia: cos’è, cosa prevede e perché firmare


Quanto costa la Casta in Puglia? Parecchio. La Uil stima che ogni cittadino pugliese paga all'anno 12 euro per mantenerla in piedi. E già questo basterebbe per andare di corsa a firmare “Zero Privilegi Puglia”, la sorella pugliese della legge regionale di iniziativa popolare nata in Lombardia dalle idee di 5 cittadini legati al Movimento 5 Stelle.

Bocciata dal Pd in Emilia-Romagna e temuta a Milano dalla barcollante giunta Formigoni (Pdl), "Zero Privilegi" sbarca anche al sud puntando a mettere i bastoni tra le ruote a partiti e politici che hanno fatto proprio dei privilegi immeritati la loro massima aspirazione.

L’obiettivo è abbattere i costi della politica pugliese con il dimezzamento degli stipendi d’oro e l’abolizione di vitalizi e liquidazione di fine mandato. Servono 15mila firme per far approdare il testo in Regione e si può firmare fino a luglio. Già un mese dopo l’apertura dei primi banchetti a Bari, le firme hanno superato il migliaio. Buon segno.

A breve, saranno i cittadini del Movimento 5 Stelle di Andria ad organizzare la raccolta firme anche nella città dell’olio. Com’era prevedibile, la proposta non è passata inosservata, soprattutto agli occhi di “Sinistra Ecologia e Libertà”, il partito dell’attuale presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che non ha risparmiato le polemiche. Il perché è molto semplice, basta dare un’occhiata ai dettagli di “Zero Privilegi Puglia” e leggerne il testo integrale.




INDENNITÀ, DIARIE E RIMBORSI - Quasi 10 milioni di euro all'anno vengono spesi per gli stipendi della Casta regionale. Si tratta del 28% delle spese dichiarate in bilancio. A questi si aggiungono altri 6 milioni per diarie e rimborsi spese. Uno pensa che le tasse che i cittadini pagano servano per finanziare servizi che gli migliorino la vita, invece più di 1/4 dei soldi spesi a Palazzo finiscono nelle tasche dei politici.

Le firme di “Zero Privilegi Puglia” porterebbero al dimezzamento delle indennità. Un taglio trasversale e dal tasso invariato che ridurrebbe del 50% gli stipendi di tutte le cariche regionali. Dal governatore ai consiglieri, tutti incassarebbero la metà.



Ogni mese il pugliese Vendola, uno dei governatori più pagati d’Italia, porta a casa 12.800 euro, mentre anche l’ultimo arrivato dei consiglieri intasca mensilità da 9mila euro. Il taglio a metà di “Zero Privilegi” porterebbe le rispettive indennità a 6.400 e 4.500 euro consentendogli comunque di arrivare a fine mese senza problemi. Male che vada, per risparmiare dovranno comprare il caviale al discount, con tanto di fila alla cassa e raccolta punti per vincere i tergicristalli nuovi per le 498 auto blu della Regione.

Il taglio delle indennità porterebbe a un risparmio di 40 milioni ad ogni legislatura, 8 milioni all’anno da utilizzare per infrastrutture e servizi di utilità di sicuro superiore rispetto ai mega-assegni per gli eletti in Regione.



FINE MANDATO - Lavorano, si fa per dire, per 5 anni ma guadagnano per 6 grazie alla liquidazione di fine mandato. All’inizio di una nuova legislatura ai consiglieri non rieletti spetta un assegno pari ad una indennità annuale per ogni mandato ricevuto. Insomma, se gli elettori ti mandano in Regione, operi male per 5 anni e alle elezioni successive non ti vota nessuno, oltre alla stretta di mano e a un cordiale «arrivederci e grazie» porti a casa un altro stipendio pari alla retribuzione di 12 mensilità.

Qui non c’è taglio o dimezzamento che tenga, con “Zero Privilegi” si va dritti all’abolizione del regalino di fine mandato che costa ai pugliesi 10 milioni di euro ogni 5 anni di legislatura. Escludendo i 2 milioni e mezzo di contributi per i consiglieri, si otterebbe un risparmio annuale di più di 1 milione, 7 milioni ogni legislatura che potrebbero essere investiti per scopi più nobili.

Basta pensare a quante opere pubbliche aspettano da anni di venire alla luce perché «Non ci sono fondi sufficienti» o «Il Governo non ci ha ancora fornito la somma richiesta». Eh no, miei cari, i soldi ci sono e come, dovreste saperlo bene dato che venite pagati profumatamente anche per tornare a poltrire sul divano di casa.



VITALIZI - Come se non bastasse, gli inquilini del Palazzo più costoso della politica pugliese, intascano ogni anno anche 11 milioni di euro in vitalizi. È facile, basta sopravvivere almeno per i 5 anni della prima legislatura e poi si incassa uno stipendio in più per il resto della vita. E vissero felici e contenti, alla faccia dei contribuenti che se tutto va bene conquistano una pensione misera dopo due ventenni di lavoro.

Si tratta di una pesante voce di spesa che aumenta con gli anni, a spese dei cittadini, che la Regione non è in grado di erogare già adesso che si trova a fare i conti con un disavanzo di oltre 10 milioni all'anno. Anche questa porcheria è destinata a sparire con le 15mila firme di “Zero Privilegi Puglia”. Nessuna riduzione, nessun taglio o percentuali illusorie. Si firma per l’abolizione, addio ai parassiti con il simbolo del partito sul petto e si inizierebbero a risparmiare a lungo termine altri 10 milioni. I consiglieri già in carica, trincerati dietro lo scudo dei diritti acquisiti, potranno optare per l'abolizione volontaria del vitalizio.



MISURE CAUTELARI, ASSENZE E INFORTUNI - L’approvazione di “Zero Privilegi Puglia” porterebbe anche alla sospensione di qualsiasi trattamento economico ai consiglieri nei guai con la Legge e sottoposti a misure cautelari che, in caso di assoluzione definitiva, riceverebbero solo l’indennità di mandato.

Per gli assenteisti di mestiere è prevista la chiusura del rubinetto della diaria in caso di troppe assenze mentre i consiglieri in carica potranno beneficiare dell’assicurazione sugli infortuni solo per casi legati all’espletamento delle proprie funzioni.

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AUTOSTRADE - La ciliegina sulla torta di “Zero privilegi Puglia” è la sostituzione degli abbonamenti gratuiti alle autostrade per i politici regionali con rimborsi a cui accedere solo dopo aver documentato le spese realmente sostenute. Rispetto ai milioni bruciati in indennità e vitalizi, si tratta di risparmiare altri 68mila euro all’anno, 340mila ogni legislatura.

Ma volete mettere la soddisfazione di beccare l’onorevole in coda al casello alle prese con le banconote spiegazzate che proprio non ne vogliono sapere di entrare nella macchinetta automatica? Non succederà mai, a costo di andare sempre in giro in elicottero. Però, se “Zero privilegi” è l’obiettivo da raggiungere, non c’è motivo per cui quello delle autostrade gratis debba essere risparmiato.

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RISPARMI - Tirando le somme, le misure previste in “Zero Privilegi Puglia” porterebbero nelle casse regionali un risparmio annuo di 9 milioni e mezzo di euro e ben 48 milioni a legislatura. Vi pare poco? Una somma del genere si potrebbe utilizzare per realizzare centri per la raccolta differenziata, parchi, case di riposo, biblioteche o per finanziare la ricerca scientifica. La Puglia potrebbe diventare davvero una regione migliore, non solo a parole come predicano Vendola e il suo partito.



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LE POLEMICHE DI SEL - I seguaci locali dello smemorato di Terlizzi non hanno fatto attendere le loro polemiche sulla proposta del Movimento 5 Stelle lanciando accuse del tipo «è solo una trovata pre-elettorale» o delirando sostenendo che «non serve a niente perché ha già fatto tutto Vendola».

Ad oggi, in sede di approvazione del bilancio regionale 2012, la giunta regionale ha stabilito solo l’abolizione dei vitalizi, passando dal sistema retributivo al previdenziale contributivo con godimento dei contributi a 60 anni compiuti, e la diminuzione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali. Per la liquidazione di fine mandato finora è stata prevista solo una riduzione, non l’abolizione come invece propone “Zero Privilegi Puglia”, mentre le indennità mensili sono state sì tagliate ma in percentuali differenti in base ai ruoli e comunque inferiori al 50% trasversale della proposta a 5 stelle.

Inoltre, gli effetti della manovra vendoliana si vedrebbero solo a partire dalla prossima legislatura, cioè dal 2015, mentre, come riportato dall’art. 7, “Zero Privilegi Puglia” entrerebbe in vigore già dopo l’approvazione e la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Ammesso che non inventino chissà quale diavoleria per perdere il maggior tempo passibile, anche Vendola&Co. non la farebbero franca.

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PERCHÉ FIRMARE - Contribuire a “Zero Privilegi Puglia” significa far in modo che la recessione economica che sta devastando il Belpaese colpisca anche il Palazzo, non solo aziende e famiglie che hanno la sfortuna di non avere una poltrona in Regione. La politica dovrebbe smetterla di pensare unicamente a come proteggere i mega-stipendi immeritati dei politici di professione e iniziare fornire aiuti concreti alla ripresa italiana garantendo il benessere dei cittadini. Tutto ciò non cade dal cielo e non bastano le poesie di qualche membro anziano della Casta.

La parola spetta dunque ai cittadini, unici detentori della sovranità popolare e del diritto di ribellarsi a un sistema corrotto ed egoista che, nascondendosi dietro discorsi retorici e belle parole, continua a sfilare soldi dalle tasche dei pugliesi. Una firma a testa può davvero cambiare il modo di gestire una delle regioni più belle d’Italia bloccando il giochino che per generazioni ha visto gente a cui non affidereste neanche una cerbottana scarica avvicinarsi alla gestione del bene comune solo per opportunismo.

Loro non si arrenderanno mai, noi neppure e “Zero Privilegi Puglia”, con il sostegno del Movimento 5 Stelle e di chiunque abbia a cuore la propria terra, lo dimostrerà.

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