4 marzo 2013

L'ago della bilancia

Sono giorni di grande incertezza sul futuro dell'Italia dopo le elezioni che vedono vincente il PD, con numeri insufficienti per poter formare un governo stabile. Dalla sua, il MoVimento 5 Stelle incassa la vittoria morale e per la seconda volta ci dimostriamo la forza politica più votata, come già era successo in Sicilia. Adesso che bisogna fare? Andiamo con ordine.

Il 25 febbraio i risultati delle politiche decretano tre vincitori: il PD alla Camera e al Senato, quest'ultimo con uno scarto minimo sugli avversari, il PDL con un Berlusconi dato ormai per "morto" politicamente vede la vittoria della comunicazione propagandistica, fatta di lettere per l'IMU, acquisti di calciatori eccellenti e scopiazzamenti vari dei programmi altrui, e poi c'è il M5S che ha la sua rivincita sulle tantissime chiacchiere da salotto televisivo, conquistando una vittoria tale da decidere le sorti del prossimo governo.

Tutti vincitori, nessun vincitore? Non proprio, perché grazie ai numeri conseguiti (108 parlamentari e 54 senatori), il Movimento 5 Stelle è, di fatto, l'ago della bilancia.

Da qualche giorno, quindi, è cominciato il corteggiamento da parte del PD che chiede al MoVimento e a Grillo di dare la fiducia, magari con una posta in gioco importante, un'agenda di leggi care a noi attivisti, che dovrebbe servire ad ottenere il via libera ai lavori del Parlamento ed evitare di ritornare al voto subito.

Ora gli scenari che si aprono sono due: fiducia a Bersani, si o no?

Se si decide di dare la fiducia su un programma condiviso, avremo la possibilità di legiferare dei provvedimenti importanti, ad esempio la legge elettorale o magari creare i presupposti per il reddito minimo di cittadinanza. Non male come possibilità, se pensiamo che il PD per questo si sta autoflagellando.

Ma da contro bruceremmo la nostra coerenza: dopo aver detto sempre "tutti fuori", dare la fiducia ad un governo diverso dal nostro significa tradire l'identità del Movimento. Inoltre, il PD è una forza presente in Parlamento da sempre, chi ci assicura che i provvedimenti saranno esattamente come li vogliamo? Sono persone che hanno esperienza e potrebbero prenderci in giro facendo passare altro.

Peccato che il PD si accorga solo ora del M5S e del suo programma. Da sempre ci ha additati come fascisti, populisti, demagoghi, l'antipolitica e così via. Non dare la fiducia significa o costringere ad un "governissimo" Pd e Pdl o ritornare al voto, per noi significa anche essere coerenti e seguire le nostre regole.

Irresponsabili? No, non siamo noi la causa dei problemi di questo paese, gli irresponsabili sono stati fino ad ora in Parlamento a far finta di risolvere problemi. Diventeremo l'opposizione "dura e pura" capace di informare su ogni provvedimento, oppure ci aspetta una situazione tipo la Grecia.

In tutti e due i casi ci sono i pro e i contro, ma al momento, personalmente, preferisco non vedere i nostri cittadini portavoce dare una fiducia a chi non la merita. Se tengono davvero al bene del paese come dicono, sapranno cosa fare. Noi li aspettiamo al varco.

Valerio Guglielmi