Il diritto di replica è ovviamente una necessità
sacrosanta, sia per chi fa politica sia per chi fa informazione. Occorre però
essere seri, soprattutto con chi non è in grado di mettere a confronto dati e
numeri. Solo così, infatti, è possibile per il cittadino valutare chi sta
dicendo cose concrete e chi invece sta soltanto perdendo tempo.
Partiamo da un ragionamento logico: il commissario
locale del PDL, ossessionato dalla presunta regia degli ex assessori di Andria,
dimentica la prima regola del buon amministratore, quella di far quadrare i
conti. Nel suo scritto giustifica infatti solo circa 5,5 milioni di euro
utilizzati per coprire i debiti della passata amministrazione. Ma se
accettassimo la premessa (non dimostrata, finora) del coordinatore cittadino,
dovremmo chiederci anche il destino degli altri soldi del mutuo richiesto. In
base a quali debiti e a quali spese l'amministrazione comunale di Andria ha
richiesto il mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti? Perché ne ha chiesti 24 e
perché ne ha ottenuti solo 15?
Se si è passati da 5 a 24 milioni di debiti, possiamo
ipotizzare che ci sia stata una gestione politica discutibile? Alla luce del
fatto che in relazione agli ultimi bilanci comunali, presentati ed approvati
dalla maggioranza, si affermava che "tutto va bene", possiamo
iniziare a nutrire qualche forte perplessità? Ci siamo già dimenticati di giustificare anche
l'anticipo richiesto già due anni fa, appena entrati in carica? Si parlava
anche lì di cifre vicine ai 20 milioni di euro.
Noi attivisti del Movimento 5 Stelle di Andria siamo
preoccupati però di un altro dato, che emerge dallo studio del Sole24Ore sui
consumi intermedi, ovvero i soldi che in finanza pubblica ogni pubblica
amministrazione spende per il proprio funzionamento, dagli affitti alle sedi,
dal materiale di cancelleria alle bollette, fino alle auto di servizio e alle
spese telefoniche. Il principio è semplice: dato che i
comuni fanno più o meno tutti le stesse cose, chi in proporzione spende di più per
funzionare viene “colpito” dalla spending rewiew, cioè dai tagli da parte dello
Stato, che riduce così i trasferimenti.
In Puglia, facendo il confronto tra i comuni capoluogo,
fra il 2010 e il 2012 (per i più distratti, il periodo della attuale
amministrazione comunale andriese) si scopre che la nostra città ha aumentato i
consumi intermedi della PA in media del 8,5%, il più alto tasso di aumento
della spesa pubblica fra i comuni capoluogo pugliesi. Tale comportamento
"poco virtuoso" comporta un incremento dei tagli ai trasferimenti
dello Stato al comune di Andria.
Dunque, quando il Sindaco incontra i vari soggetti che
da tempo attendono di essere pagati (come le cooperative sociali) e ricicla la
scusa dei debiti, oppure si lamenta del fatto che c'è crisi e in fondo
"così fan tutti", sappia che dallo stesso studio del Sole24Ore si
apprende che ci sono comuni come Bari (-1,4), Lecce (-1,4) e Brindisi (-6,9)
che hanno saputo "stringere la cinghia" sulle spese di funzionamento
e che sono quindi in grado di onorare, con meno difficoltà, i debiti.
Movimento 5 Stelle Andria