La politica è soprattutto una questione di credibilità, data anche dal sostegno deciso ad una serie di provvedimenti che possono determinare un miglioramento nella comunità che si amministra. Purtroppo, la Giunta e la maggioranza comunale andriese dimostrano ancora una volta di non saper gestire il denaro pubblico, ovvero la base per essere credibili come amministratori.
La premessa è data da
ciò che abbiamo rilevato la scorsa settimana: un mutuo richiesto dal Comune di
Andria alla Cassa Depositi e Prestiti per una cifra di circa 24 milioni di
euro, di cui solo 15 riconosciuti come esigibili. Una scelta solitaria, visto che
nessuna delle amministrazioni limitrofe, come Trani e Barletta, compreso l'ente
provinciale, ha avuto necessità di adottare questo atto scriteriato. Non è la
prima volta che il Comune chiede un “anticipo” per pagare le sue spese: già due
anni fa la strategia era stata simile.
Purtroppo, le
giustificazioni non sono cambiate: i debiti della scorsa amministrazione, le
spese da pagare, la crisi. Se l'amministrazione dell'avvocato Giorgino non
avesse già così tanti problemi con il bando dei rifiuti, diremmo che qui si
cerca di riciclare le scuse. Peraltro, questi soldi che già minacciano di
gravare sulle generazioni future per gli interessi da pagare (fino al 2042),
rischiano di complicare la situazione delle casse del Comune nel momento in
cui, inevitabilmente, dovremo affrontare la questione TARES.
Per farsi un'idea più
chiara, basta leggere la delibera di giunta n. 122/2013, avente come oggetto
l'ennesimo caso di fatture non pagate ai fornitori di beni e servizi. In questo
caso si tratta della ditta che si è occupata di riqualificare e recuperare la
Villa Comunale di Andria. Esatto, proprio lì dove abbiamo festeggiato il 2
Giugno, fra nastri, banda e divertenti siparietti, vi era già un decreto
ingiuntivo dove il comune di Andria era già stato condannato in primo grado al
pagamento di lavori fatturati nel 2012 per circa 400mila euro, oltre al
risarcimento degli interessi. Invece del solito spot elettorale, con quei soldi
non si poteva iniziare a pagare la ditta? No, anzi, la Giunta ha dato mandato
all'avvocatura comunale di opporsi al decreto ingiuntivo del Tribunale di Trani
per sbloccare i pagamenti, quindi molto probabilmente gli andriesi dovranno
sborsare altri soldi per ulteriori spese. Questo è un tremendo segnale ai
fornitori che ormai, con ragione, non si fideranno più della capacità del
Comune di Andria di onorare i debiti accumulati.
Nel giorno della festa
della Repubblica, il nostro sindaco per 3 minuti si è sfilato la fascia di
primo cittadino, onorando Lino Banfi della cittadinanza della nostra città con
180 secondi come amministratore pubblico. Una battuta, risate. O forse il
ritratto migliore di un'amministrazione molto abile in feste e taglio di nastri
che non a gestire con oculatezza la cosa pubblica.