24 gennaio 2013

Per tutti gli uomini di buona volontà


Nell’ultimo numero della rivista diocesana andriese Insieme è apparso l’articolo “Cittadini responsabili per una politica a servizio del Bene Comune” a cura del Consiglio Pastorale della Diocesi di Andria.

Il Consiglio avverte come suo dovere quello di richiamare alcuni principi che aiutino i cittadini nelle scelte elettorali, nello spirito che i "fedeli laici” non possono affatto abdicare alla partecipazione alla politica, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente ed istituzionalmente il Bene Comune:
  • Ricorda, anzitutto, il diritto - dovere al voto, pilastro della nostra democrazia e forma di immediata e privilegiata partecipazione alla vita politica;
  • Richiama il dovere di concepire la politica come servizio e non come privilegio e di operare per il Bene Comune per evitare chiusure dettate da interessi personali e di parte;
  • Invita ad assumere come criterio di discernimento i valori umani e cristiani imprescindibili, come il valore della vita, il bene della famiglia, il diritto al lavoro, il rispetto dell’ambiente, la solidarietà e la sussidiarietà, l’onestà e la competenza di quanti si candidano alla guida del Paese.
Il Movimento Cinque Stelle condivide e si riconosce nei principi esposti, sottolineando la propria fedeltà ai valori universali laici di libertà (equilibrio perfetto di diritti e doveri) uguaglianza (nessuna distinzione di razza, di sesso e di censo) fraternità (sinonimo di solidarietà e sussidiarietà), valori che affondano le proprie radici nella cultura cristiana.

Nel programma del Movimento è prioritario l’impegno dei cittadini che vi aderiscono sui vari temi citati dall’articolo della rivista “Insieme”: ecologia e salvaguardia del creato, economia di comunione, sviluppo sostenibile, contrasto all’evasione fiscale, alla corruzione, alla macro e micro criminalità, lavoro giustamente retribuito, una riforma vera della giustizia, la ricerca della pace fra le nazioni, la lotta al clientelismo, e si aggiunga la lotta ai privilegi in ogni settore, la valorizzazione delle competenze, la chiara separazione tra scuola pubblica e privata, la riduzione degli armamenti, la difesa ad oltranza del paesaggio e del patrimonio artistico-architettonico dell’Italia.

Per quanto riguarda importanti temi etici appena sfiorati nell'articolo della rivista diocesana: divorzio, aborto, procreazione assistita, pillola "del giorno dopo", eutanasia, matrimoni e adozioni gay, regolamentazione della prostituzione, pur nel rispetto dei diritti fondamentali dell'Uomo e nella ricerca di una legislazione che eviti estremismi di superficialità incosciente, crediamo che lo Stato laico debba garantire l'opinione di tutti, credenti e non, e su questi temi non si possa decidere solo a maggioranza (vedi Referendum). Su questi temi fondamentali non può esistere la "dittatura" della maggioranza!

Come si evince il “fedele laico” non può sentirsi lontano da questi intenti: l’unica remora può essere la novità di questo Movimento che muove i suoi primi passi in una realtà “politica” che ha raggiunto i suoi livelli più alti di degenerazione, corruzione e soprattutto incapacità di guardare al futuro di questo paese che merita ben altro destino.

Noi come semplici cittadini, se dovessimo avere adeguato consenso, possiamo solo assicurare, senza personalismi, il costante impegno a perseguire quest’azione per il Bene Comune, solo con la imprescindibile collaborazione e lavoro di “tutti gli uomini di buona volontà”.

Le occasioni di cambiamento sono rare ed epocali, questa potrebbe essere una, non lasciamola sfuggire!

Franco Inchingolo