31 gennaio 2013

I 51 punti in pillole - #1

I 51 punti del programma presentato alle elezioni politiche 2013 dal Movimento 5 Stelle hanno il fine di rendere più semplice e veloce la comprensione di tematiche difficili. Non abbiamo la bacchetta magica, sia chiaro, ma siamo sicuri di avere delle buone idee da condividere. Ecco qualche esempio:

1) abolizione delle Province: #Stato e cittadini
  • il Movimento 5 Stelle è da sempre contrario alle province ed in coerenza con questo principio non si è mai presentato ad alcuna tornata elettorale provinciale;
  • riteniamo siano enti inutili per i cittadini, fonti di spreco, utili solo come poltronifici;
  • "Basti pensare, ad esempio, che se le Province si limitassero a spendere risorse, soltanto per i propri compiti attribuiti dalla Legge, il risparmio sarebbe quantificabile in 1,2 miliardi di euro annui." (fonte: UIL, 2011).

2) eliminare gli inceneritori: #Ambiente
  • In Italia, i costi dello smaltimento dei rifiuti tramite incenerimento sono indirettamente sostenuti dallo Stato sotto la forma di incentivi alla produzione di energia elettrica; infatti, questa modalità di produzione era considerata (sebbene in violazione delle normative europee in materia) come fonte rinnovabile (assimilata) alla stregua di idroelettrico, solare, eolico e geotermico. Le modalità di finanziamento sono due, correlate ma diverse: pagamento maggiorato dell'elettricità prodotta per 8 anni (incentivi cosiddetti CIP 6) e riconoscimento di "certificati verdi" che il gestore dell'impianto può rivendere (per 12 anni);
  • bruciare i rifiuti, non solo non risolve la questione dei rifiuti ma produce gravi danni ad ambiente e salute;
  • l'unica vera soluzione è adottare la strategia rifiuti zero e puntare sulla raccolta differenziata porta a porta obbligatoria (video, Passaparola) e creare centri di riciclo come Vedelago, le cui ricadute lavorative sono dimostrabili concretamente.

3) eliminazione dei contributi pubblici alle testate giornalistiche: #Informazione

Già in passato, il Movimento 5 Stelle ha affrontato questo tema, con la raccolta firme in occasione del V2-Day. Le proposte di allora non hanno perso validità: ancora oggi i contributi all'editoria non hanno migliorato la qualità dell'informazione e continuano a pesare sulle casse dello stato per quasi 1 miliardo di euro l'anno (articolati su sette voci: contributi diretti, credito d’imposta per la carta, agevolazioni postali, credito agevolato per gli investimenti, credito d’imposta per investimenti, fondo mobilità e rimborsi per teletrasmissione). Noi riteniamo che tutti i giornali debbano vivere delle vendite dei loro lettori, come ad esempio Il Fatto Quotidiano, in ottica di mercato.


4) sussidio di disoccupazione garantito: #Economia

Il sussidio di disoccupazione è un'indennità che spetta ai lavoratori, per tutta la durata della disoccupazione, al fine di far vivere loro una vita dignitosa. Per evitare un assistenzialismo dannoso sono necessarie condizioni precise per l'ottenimento del sussidio, ad esempio come succede in Inghilterra, con l'impossibilità di rifiutare una proposta di lavoro ricevuta tramite il centro per l'impiego (ufficio di collocamento), come condizione base per l'eleggibilità al sussidio.
La copertura finanziaria potrebbe venire:

5)  graduale abolizione dei libri di scuola stampati rendendoli accessibili via Internet in formato digitale: #Istruzione

Il Ministero dell’Istruzione ha previsto nell'art. 11 del decreto legge  n° 179 del 18 ottobre 2012 soprannominato "Digitalia" che a partire dall'anno scolastico 2013-2014 i libri dovranno essere disponibili obbligatoriamente sia in formato cartaceo che elettronico (per le elementari dal 2015). 
Per sfruttare al meglio questo percorso si potrebbe:
  • ridurre dal 21% al 4% l'IVA per gli e-book, per evitare che i costi ricadano soprattutto sulle famiglie;
  • diffondere obbligatoriamente Internet nelle scuole con l’accesso libero per gli studenti;
  • abolire gradualmente i libri cartacei scolastici;
  • investire in corsi di aggiornamento per la formazione degli insegnanti all'approccio alle nuove tecnologie.
Studio più moderno e interattivo, zaini più leggeri e risparmio economico. Vi sembra troppo facile? Eppure si tratta di piccoli provvedimenti su cui è facile cominciare a costruire quella rivoluzione culturale di cui il Movimento 5 Stelle vuole farsi promotore.

Il nostro programma è un "work in progress". Tutti possono contribuire facendo una proposta da portare in Parlamento, basta iscriversi al portale e scrivere la proposta, se sarà votata dal 20% degli iscritti a livello nazionale sarà portata a discussione nelle camere dai portavoce eletti.

Insieme, possiamo portare nuove idee in Parlamento. Dateci una mano, ne vedrete delle belle.

Vedi anche:
I 51 punti in pillole - #2
I 51 punti in pillole - #3