29 gennaio 2013

Cultura, la stella in più

L’articolo 9 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

Il professore Salvatore Settis , storico dell’arte, archeologo, intellettuale di altissimo livello, sostiene:
“Parlare di beni culturali risulta essere di grande attualità proprio perché non c’è nulla che dia la misura dello stato di salute di una società quanto il rapporto che essa riesce ad avere coi propri monumenti e col proprio paesaggio ovvero con la propria storia e con l’ambiente in cui si vive. Attualmente a seguito di alcune riforme legislative e di particolari approcci gestionali l’eredità culturale dell’Italia è degradata a mero valore economico, a una risorsa di cui ci si può disfare a piacimento”
Nella suo libro “Paesaggio Costituzione cemento”, Settis sostiene che nella Storia d’Italia solo due leggi dello Stato, la legge Bottai del 1938 e la legge quadro in materia urbanistica del 1942, hanno rappresentato un valido substrato delle leggi in materia di territorio e di beni culturali. Dagli anni 60, con il “boom” economico, è iniziata una speculazione edilizia selvaggia con distruzione del territorio a spregio del bene comune. Da alcuni decenni, interi ettari di suolo sono stati trasformati da agricoli a urbanizzati, cementando aree paragonabili a due o tre regioni, senza contare i condoni di milioni di immobili che meritavano la demolizione.

In Italia esistono numerose leggi relative all'edilizia, all'urbanizzazione, alla tutela, ma spesso queste leggi sono in contraddizione e non è chiaro se la legge da seguire è quella emanata dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione o dallo Stato. Contro le tendenze distruttive di un certo tipo di localismo occorre creare una struttura unitaria che dia allo Stato gli strumenti per tutelare il paesaggio ed i beni culturali pubblici e privati.

Il Movimento 5 Stelle si riconosce in queste riflessioni e condivide gli intenti di tante associazioni culturali italiane che promuovono azioni necessarie per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale, naturale, dei monumenti, dei centri storici .

Oggi come non mai è necessario l’adeguamento della legislazione vigente alle convenzioni internazionali ed in particolare alle direttive dell’Unione Europea. Occorre favorire agevolazioni fiscali e creditizie per facilitare la manutenzione dei beni culturali ed ambientali ed il loro pubblico godimento, per le donazioni allo Stato di raccolte o beni di valore storico, artistico e naturale al fine di una valorizzazione completa.

Si avverte l’esigenza di creare una rete tra i diversi soggetti pubblici e privati per una fruizione agevole ed intelligente del patrimonio artistico-culturale (per esempio, in estate non si possono aprire le aree archeologiche negli orari della massima calura), nonché un rapporto stretto fra i siti ed i servizi (anche ricettivi) del territorio.

Si devono finanziare fondazioni e manifestazioni artistiche di eccellenza (teatro, cinema, opera lirica etc.) trovando criteri precisi che permettano di escludere corruzione e clientelismi di partito, all'insegna della trasparenza nella gestione di tali servizi. Si deve promuovere lo studio della storia, dell’arte, della musica, del teatro nelle scuole di ogni ordine e grado, a cominciare dalle primarie. Solo una consapevolezza diffusa del proprio patrimonio, aiutata da adeguata legislazione statale, può consentire all'Italia di sviluppare un vantaggio competitivo con altri paesi, determinando una serie di ricadute positive che riguardano settori strategici quali agricoltura, artigianato, infrastrutture ed altri servizi per lo sviluppo di qualità del territorio e la creazione di posti di lavoro per i giovani.

Nel 2011 il saldo attivo del settore turistico è stato di 10.308 milioni di euro, superiore al 2010, alla faccia del ministro Tremonti che poco tempo fa affermava:
Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, comincio dalla Divina Commedia”
Oggi non può più essere argomento di vanto il solo fatto che l’Italia possieda la maggior percentuale dei beni culturali mondiali (peraltro esistono affermazioni approssimative e inattendibili che producono percentuali molto variabili tra il 40% ed il 70%). Siamo sicuramente al primo posto per il numero di furti d’arte e archeologia! Non basta avere ricchezza culturale occorre saperla valorizzare qualitativamente.

Per un’analisi abbastanza dettagliata sui “numeri dei Beni Culturali” consigliamo un documento di abbracciamolacultura.it.

La difesa e la valorizzazione del patrimonio artistico-architettonico e del paesaggio italiano aggiungono un’altra stella al programma del Movimento 5 Stelle.

Francesco Inchingolo