Di
fronte alla presentazione di ben due parchi eolici, ad esempio, non
si fa altro che scaricare la responsabilità sulla Regione Puglia,
anche se si è assenti in conferenza di servizi, non ci si esprime
politicamente, continuando a non coinvolgere né il consiglio
comunale né la cittadinanza.
La
musica non cambia quando si passa al tema delle biomasse: si
pasticcia con l’impianto proposto a Montegrosso, così come con
l’impianto di trattamento rifiuti liquidi a fianco al depuratore
comunale, così come con la biostabilizzazione per la discarica
comunale. Infine, la perla: il finanziamento regionale di 867.000
euro per il potenziamento del servizio di raccolta rifiuti.
E'
proprio l'ambiguità del rapporto con l'amministrazione regionale a
farci cadere le braccia. Da un lato, il presidente del consiglio
comunale Nino Marmo contesta alla Regione la responsabilità sulla
gestione degli impianti, dall'altro il sindaco Giorgino stringe un
accordo con l'assessore regionale all'ambiente per un fondo europeo
sulla raccolta differenziata.
Tramite
l'assessore regionale Nicastro, la tanto vituperata Regione Puglia,
con un invito del 7 Ottobre 2010 (non certo l'altro ieri), chiamava i
soli capoluoghi di provincia pugliesi per dividere un finanziamento
europeo in tema di raccolta differenziata, sulla base del numero di
abitanti. Tutto regolare, se non fosse che il nostro Sindaco (o
l'assessore al ramo) avrebbe dovuto consultare il consiglio
comunale per capire come utilizzare questi fondi. Avrebbe dovuto
coinvolgere i cittadini e sottolineare un'importante opportunità per
la città e poteva essere un esempio di collaborazione istituzionale
validissimo. Invece, come al solito, riunione a porte chiuse: si farà
la raccolta porta a porta del vetro.
Peccato
che il tema sia complesso: la raccolta porta a porta del vetro è un
problema, occorre considerare anche le ripercussioni sull'ordine
pubblico, gli atti vandalici, le implicazioni sull'attuale gestione
del servizio. In più, per legge, questi fondi europei sono assegnati
tramite attestazione di aggiudicazione di gara di appalto. E se
questa gara non fosse vinta da chi gestisce il servizio della
raccolta differenziata, ma da un'altra ditta, si dovrebbe rinunciare
alla quota parte di canone che i cittadini pagano per le campane del
vetro, che a quel punto sarebbero inutili. E' stata considerata
l'eventualità?
Questo
presuppone, ovviamente, che il servizio sia in essere, ovvero che
tutte le campane previste dal contratto siano effettivamente
posizionate e funzionanti. Visto che gli andriesi le pagano, è il
minimo. Peccato che i cittadini stiano ancora aspettando quel sistema
di premiazione dei virtuosi, che dovrebbero pagare una tassa sui
rifiuti inferiore, ad incentivare i comportamenti corretti di chi
differenzia di più e meglio.
Questo
finanziamento europeo poteva essere l'occasione per perfezionare
l'appalto, che comunque prevede delle cose che finora non abbiamo
visto in funzione. E' il solito silenzio che registriamo sul tema del
bilancio cittadino: dopo le polemiche dei mesi scorsi sull'incasso
della tassa dei rifiuti, che doveva coprire il 100% delle spese di
tutto il relativo servizio, chi sarà quel coraggioso amministratore
che dovrà pubblicamente confessare l'entità dell'inevitabile
aumento della tassa che servirà a pareggiare spese ed incassi?
Se il
governo fosse a Cinque Stelle, come Andria merita, ci si occuperebbe
invece di quel “problemino” dello smaltimento dei rifiuti
organici, che ci costa un occhio della testa e si sarebbe potuto
risolvere localmente, risparmiando sul bilancio ed impiegando
lavoratori del territorio.
Effettivamente,
ci vorrebbe troppa lungimiranza e chiarezza per l'attuale
amministrazione del PDL.