12 aprile 2013

Le risposte ambigue

L'amministrazione comunale di Andria continua a dare inquietanti segnali di ambiguità. Stavolta tocca ai numerosi problemi ambientali, nodi giunti al pettine negli ultimi giorni.

Di fronte alla presentazione di ben due parchi eolici, ad esempio, non si fa altro che scaricare la responsabilità sulla Regione Puglia, anche se si è assenti in conferenza di servizi, non ci si esprime politicamente, continuando a non coinvolgere né il consiglio comunale né la cittadinanza.

La musica non cambia quando si passa al tema delle biomasse: si pasticcia con l’impianto proposto a Montegrosso, così come con l’impianto di trattamento rifiuti liquidi a fianco al depuratore comunale, così come con la biostabilizzazione per la discarica comunale. Infine, la perla: il finanziamento regionale di 867.000 euro per il potenziamento del servizio di raccolta rifiuti.

E' proprio l'ambiguità del rapporto con l'amministrazione regionale a farci cadere le braccia. Da un lato, il presidente del consiglio comunale Nino Marmo contesta alla Regione la responsabilità sulla gestione degli impianti, dall'altro il sindaco Giorgino stringe un accordo con l'assessore regionale all'ambiente per un fondo europeo sulla raccolta differenziata.

Tramite l'assessore regionale Nicastro, la tanto vituperata Regione Puglia, con un invito del 7 Ottobre 2010 (non certo l'altro ieri), chiamava i soli capoluoghi di provincia pugliesi per dividere un finanziamento europeo in tema di raccolta differenziata, sulla base del numero di abitanti. Tutto regolare, se non fosse che il nostro Sindaco (o l'assessore al ramo) avrebbe dovuto consultare il consiglio comunale per capire come utilizzare questi fondi. Avrebbe dovuto coinvolgere i cittadini e sottolineare un'importante opportunità per la città e poteva essere un esempio di collaborazione istituzionale validissimo. Invece, come al solito, riunione a porte chiuse: si farà la raccolta porta a porta del vetro.

Peccato che il tema sia complesso: la raccolta porta a porta del vetro è un problema, occorre considerare anche le ripercussioni sull'ordine pubblico, gli atti vandalici, le implicazioni sull'attuale gestione del servizio. In più, per legge, questi fondi europei sono assegnati tramite attestazione di aggiudicazione di gara di appalto. E se questa gara non fosse vinta da chi gestisce il servizio della raccolta differenziata, ma da un'altra ditta, si dovrebbe rinunciare alla quota parte di canone che i cittadini pagano per le campane del vetro, che a quel punto sarebbero inutili. E' stata considerata l'eventualità?

Questo presuppone, ovviamente, che il servizio sia in essere, ovvero che tutte le campane previste dal contratto siano effettivamente posizionate e funzionanti. Visto che gli andriesi le pagano, è il minimo. Peccato che i cittadini stiano ancora aspettando quel sistema di premiazione dei virtuosi, che dovrebbero pagare una tassa sui rifiuti inferiore, ad incentivare i comportamenti corretti di chi differenzia di più e meglio.

Questo finanziamento europeo poteva essere l'occasione per perfezionare l'appalto, che comunque prevede delle cose che finora non abbiamo visto in funzione. E' il solito silenzio che registriamo sul tema del bilancio cittadino: dopo le polemiche dei mesi scorsi sull'incasso della tassa dei rifiuti, che doveva coprire il 100% delle spese di tutto il relativo servizio, chi sarà quel coraggioso amministratore che dovrà pubblicamente confessare l'entità dell'inevitabile aumento della tassa che servirà a pareggiare spese ed incassi?

Se il governo fosse a Cinque Stelle, come Andria merita, ci si occuperebbe invece di quel “problemino” dello smaltimento dei rifiuti organici, che ci costa un occhio della testa e si sarebbe potuto risolvere localmente, risparmiando sul bilancio ed impiegando lavoratori del territorio.

Effettivamente, ci vorrebbe troppa lungimiranza e chiarezza per l'attuale amministrazione del PDL.