26 marzo 2014

Ipocrisia ad alta "quota"


Nei primi giorni di marzo abbiamo assistito ad un triste ed ipocrita teatrino legato alla "battaglia" per l'approvazione di emendamenti che introducessero nel testo dell'Italicum le "quote rosa".


Tra la “protesta silenziosa” delle white-girls Ravetto, Polverini, Brambilla, Prestigiacomo, De Girolamo, Bindi e Moretti e la “profonda amarezza per la grande opportunità persa a detrimento della democrazia” di Miss Ghigliottina Boldrini secondo cui “le donne rappresentano il 50% della popolazione femminile” c’è anche Civati che ha perso la scommessa con la Bindi e le deve una pizza. Vabbé, Civati...

Per fortuna la nostra Azzurra Cancelleri ha riportato il livello degli interventi ad una realtà priva di ipocrisie "Noi abbiamo votato contro  perché siamo la dimostrazione che non servono regole imposte ma serve mettere nelle condizioni le donne di poter svolgere bene la loro funzione dentro ogni settore lavorativo, non solo il Parlamento”.

È di pochi giorni fa la pubblicazione dei risultati delle "regionarie" del Movimento 5 Stelle in Abruzzo per decidere il candidato presidente nella prossima competizione elettorale. Ha vinto un avvocato di Chieti, Sara Marcozzi. Una donna e pure grillina, anzi "la grillina moderata", come la chiamano. Ha vinto per il suo impegno, per la sua costanza e perseveranza nell'attivismo locale. Niente privilegi, spinte dall'alto, favoritismi, marchette per arrivare ad essere il candidato, quel terzo incomodo che rischia di vincere le elezioni. Uomo o donna non importa. Quello che conta sono onestà e preparazione.

Gli eletti a 5 stelle non vengono scelti da nessun capo di partito, da nessuna segreteria o lobby particolare. Sono scelti dai cittadini che decidono di partecipare e di iscriversi al Movimento 5 Stelle. Vi sembra un caso il fatto che quasi metà degli eletti sia donna? Io lo chiamo merito. Delle elette. Il merito non ha bisogno di “quote rosa” per avere spazio, ha solo bisogno del giusto riconoscimento.

Care "white-girls", prendete spunto: che senso ha strapparsi le vesti bianche per l’assenza di quote rosa in una legge elettorale che non prevede le preferenze? Che senso ha provare sdegno e parlare di opportunità mancata a proposito di una legge con liste bloccate? Nessuno.

Le donne non cercano spazi, li creano!


Vincenza Lasciarrea