Nei primi giorni di marzo abbiamo assistito ad un triste ed ipocrita teatrino legato alla "battaglia" per l'approvazione di emendamenti che introducessero nel testo dell'Italicum le "quote rosa".
Tra la “protesta silenziosa” delle white-girls Ravetto, Polverini,
Brambilla, Prestigiacomo, De Girolamo, Bindi e Moretti e la “profonda amarezza
per la grande opportunità persa a detrimento della democrazia” di Miss
Ghigliottina Boldrini secondo cui “le donne rappresentano il 50% della popolazione
femminile” c’è anche Civati che ha perso la scommessa con la Bindi e le deve una
pizza. Vabbé, Civati...
Per fortuna la nostra Azzurra
Cancelleri ha riportato il livello degli interventi ad una realtà priva di
ipocrisie "Noi abbiamo votato contro perché siamo la dimostrazione che
non servono regole imposte ma serve mettere nelle condizioni le donne di poter
svolgere bene la loro funzione dentro ogni settore lavorativo, non solo il
Parlamento”.
È di pochi giorni fa la
pubblicazione dei risultati delle "regionarie" del Movimento 5 Stelle in Abruzzo per
decidere il candidato presidente nella prossima competizione elettorale. Ha
vinto un avvocato di Chieti, Sara
Marcozzi. Una donna e pure grillina, anzi "la grillina moderata",
come la chiamano. Ha vinto per il suo impegno, per la sua costanza e
perseveranza nell'attivismo locale. Niente privilegi, spinte dall'alto,
favoritismi, marchette per arrivare ad essere il candidato, quel terzo incomodo
che rischia di vincere le elezioni. Uomo o donna non importa. Quello che conta
sono onestà e preparazione.
Gli eletti a 5 stelle non vengono scelti da nessun capo di partito,
da nessuna segreteria o lobby particolare. Sono scelti dai cittadini che
decidono di partecipare e di iscriversi al Movimento 5 Stelle. Vi sembra un caso
il fatto che quasi metà degli eletti sia donna? Io lo chiamo merito. Delle
elette. Il merito non ha bisogno di “quote rosa” per avere spazio, ha solo
bisogno del giusto riconoscimento.
Care "white-girls", prendete spunto:
che senso ha strapparsi le vesti bianche per l’assenza di quote rosa in una
legge elettorale che non prevede le preferenze? Che senso ha provare sdegno e
parlare di opportunità mancata a proposito di una legge con liste bloccate?
Nessuno.
Le donne non
cercano spazi, li creano!
Vincenza
Lasciarrea