3 marzo 2014

La lunga marcia verso le elezioni

Ci siamo, a quanto pare siamo in campagna elettorale. Ad Andria è partita la lunga corsa che ci porterà alle elezioni. Già, ma quali? Manca un anno alla scadenza del mandato naturale dell'amministrazione Giorgino, eppure a giudicare dalla foga dei valzer e dei cambi di casacca di questi giorni, comincia a muoversi qualcosa nella calma piatta della politica andriese, innervositasi solo a causa dell'attualità politica e del solito vortice di comunicati stampa sull'affare Sangalli prima ed Aimeri dopo. Forse abbiamo contribuito anche noi con l'agorà di via Regina Margherita, quando abbiamo deciso di confrontarci con i cittadini accompagnati da Luigi Di Maio e Giuseppe Brescia. La differenza di stile è stata chiara: noi all'aperto, senza scorta e lampeggianti, gli altri al chiuso, meglio se con spettatori qualificati e ben selezionati all'ingresso. La politica, almeno per noi, non è una cosa per pochi.

Se Atene piange, però, Sparta non ride. Anche gran parte dell'opposizione non emerge per spessore politico. Prima si prova un atto di dimissioni di massa poi, in barba alla presunta ritrovata unità, arrivano le dimissioni solitarie del consigliere comunale Emanuele Sgarra (SEL). Aspettiamo di vedere protocollate le sue dimissioni, anche se la cosa più significativa che ha portato SEL all'interno del consiglio comunale è stato un consigliere in più per la maggioranza, poiché il partito del presidente della regione era stato premiato nel 2010 con due consiglieri comunali. In Parlamento, fra l'altro, SEL siede grazie al premio di maggioranza incostituzionale del Porcellum con una nutrita pattuglia di deputati che certo non sono teneri con i nostri parlamentari. Perché non sono stati interessati anche loro della situazione della nostra città?

Merita due parole anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, nuovo segretario del PD regionale e possibile candidato ad ogni competizione elettorale, dopo aver perso il treno dei "sottosegretari". La sua presenza è stata importante per il circolo democratico andriese. Forse proporranno lui come sindaco?! Ci ha sorpresi il fatto di essere citati, ha forse bisogno di una mano? Non sappiamo se questo rientri nella strategia sopraffina dello stato maggiore del PD locale, ma dopo la raccolta di firme in accordo con le altre opposizioni, salvo poi andare dal sindaco all'insaputa dei loro alleati, salvo poi ricredersi, salvo poi dire che non è successo niente, niente più ci stupisce di costoro. L'effetto Renzi c'è, ma non si vede: una costante a livello nazionale. Emiliano stia sereno, le elezioni europee non sono lontane.

Le elezioni sono vicine anche per il centro-destra andriese che si sta riorganizzando con la consueta confusione: prevista una vagonata di liste, nella solita ottica della politica da supermercato. In origine era il PDL, poi sono arrivati Andria 2010, Patto per Andria, Alleanza per Andria, Andria possibile e poi le Nuove generazioni. Chissà dove sono ora. Poi è stato il turno del Nuovo Centro Destra, Movimento Schitulli, Forza Italia. Mancano all'appello UDC, parenti ed affini vari, ma confidiamo in una prossima new entry. Cambia tutto, tranne la sedia. Quella rimane saldamente incollata ai lati "B" dei componenti di maggioranza. Del resto non é accaduto nulla, solo un assessore arrestato ed in carcere da quasi tre mesi. Garantisti, è giusto, con presunzione di innocenza fino al terzo grado. Ma può bastare questo? Nel frattempo, pazienza se non si è convocato il Consiglio comunale per tre mesi, serve garantismo fino al terzo mese di mancata convocazione

Nel frattempo è andato in scena l'ennesimo grande spettacolo: i consiglieri di Nuova Genrazione danno fiducia al sindaco ma non al suo operato. Poi dicono di aver fiducia nel sindaco, nel suo operato, ma non nell'assessore Michele Zinni, che non sarà di primo pelo ma è di Nuova Generazione. 

Poi i tesserati e gli attivisti di Nuova Generazione sfiduciano i loro consiglieri che sfiduciano il loro assessore, ma non il sindaco e il suo operato. 
Poi i consiglieri sfiduciano gli attivisti e i tesserati di Nuova Generazione che avevano sfiduciato i consiglieri, confermando la fiducia nell'assessore, sempre senza sfiduciare il sindaco e il suo operato. 
Poi uno dei due consiglieri diventa il nuovo assessore alla mobilità su comunicazione del presidente della provincia che ha così esautorato il sindaco senza sfiduciarlo. Il sindaco recupera in affanno, ma nel frattempo Forza Italia contesta le opposizioni ed un parte di Forza Italia contesta (secondo noi a ragion veduta) il resto di Forza Italia. 
Rimane un mistero: il defenestrato assessore Zinni aveva operato bene o male? 
Come mai viene sostituito a pochi giorni dalla famosa verifica della giunta fatta dal sindaco, che aveva prodotto come risultato la conferma di tutti per i meriti sul campo? 
Con questo il sindaco ha già fatto due errori (di valutazione degli assessori). Non c'è due senza tre? 
In sintesi, le attività svolte dell'ex assessore Zinni parlano da sole (come dice il presidente della provincia BAT Francesco Ventola, con accezione positiva) o sono sotto gli occhi di tutti (come dicono i due consiglieri, con accezione negativa)?
Ed il consigliere che ha contestato l'operato dell'assessore e poi ha preso il suo posto, può definirsi attendibile per le sue valutazioni o si può supporre un piccolo conflitto di interessi?

Cambiare tutto, perché nulla cambi. Abbiamo bisogno di punti fermi. Dopo le dimissioni di massa degli assessori, c'era stata la verifica del sindaco. Tutti promossi, tutto a posto. Poi dopo qualche giorno è arrivata la bocciatura. Dopo il ginecologo e l'oncologo, sappiamo solo che a questo punto serve uno psicologo e speriamo non ci sia la necessità di uno psichiatra.