4 dicembre 2012

La Puglia peggiore

Questa mattina abbiamo avuto l'onore di partecipare, da spettatori interessati, ad una delle più brutte pagine della politica di casa nostra. Dopo ben cinque mesi di resistenza attiva, i consiglieri regionali, lo scorso 30 novembre, in tutta fretta, hanno partorito la Legge Regionale n. 33 Riduzione dei costi della politica, con lo scopo di evitare il dibattito sulla proposta di legge di iniziativa popolare conosciuta come Zero Privilegi Puglia, presentata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle e supportata da quasi 20.000 firme certificate.

L'obiettivo di Zero Privilegi Puglia era ed è quello di dimezzare i costi della politica regionale e dimezzare le indennità dei consiglieri, abolire l’assegno di fine mandato e del vitalizio, con un risparmio sul bilancio della Regione di 10 milioni di euro l’anno. Ma la discussione di questa proposta di legge, che secondo le norme vigenti in materia doveva essere iscritta all'ordine del giorno della seduta di Consiglio Regionale del 27-28 novembre 2012, è stata rimandata con un artificio machiavellico, politichese puro, tale da poter essere messa in calendario dopo la proposta di legge studiata e architettata dai professionisti della politica locale. Ciliegina sulla torta, la bocciatura, all'unanimità.

Sbeffeggiati in tal modo gli attivisti che hanno proposto la legge, ma soprattutto umiliati i 20.000 pugliesi che hanno avuto modo di firmare il provvedimento di legge a Cinque Stelle, i nostri avidi consiglieri regionali hanno previsto per le loro tasche un misero restringimento della busta paga a 13.800 euro di compensi ai presidenti di Giunta e del Consiglio, 11.100 euro ai Consiglieri per indennità di carica e funzione, 5.000 euro a Consigliere per il finanziamento dei Gruppi Regionali, al netto delle spese per il personale. Inoltre, come stabilisce la Legge Regionale n. 33, è fatto salvo il vitalizio dei consiglieri regionali attualmente in carica.

Questione di non poco conto, in quanto dal presidente Onofrio Introna ai rappresentanti di tutti i gruppi politici che siedono attualmente in Consiglio Regionale, erano giunte trionfali dichiarazioni e rassicurazioni che lasciavano intendere che l’odioso privilegio era stato cancellato. Evidentemente a via Capruzzi, c'è una lingua per i cittadini ed una per i politici.

Singolare, patetica e quasi burlesca la facoltà, offerta ai singoli consiglieri regionali, di rinunciare al diritto all'assegno vitalizio, così come l’aver convocato, per domani mattina, cioè a giochi fatti, i primi firmatari della proposta di legge popolare per una audizione presso la VII Commissione Consiliare competente in materia.

Forte l’indignazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle pugliese che dal Gargano al Salento scenderanno di nuovo per le strade della regione per incontrare e spiegare la vicenda ai cittadini, fuorviati dalle dichiarazioni a mezzo stampa che la Casta locale ha prontamente diffuso, raccontando verità parziali e vantando una moralità degna dei migliori trasformisti.

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle Puglia da oggi sono in mobilitazione permanente con il fiato sul collo dei singoli consiglieri regionali, nei territori che li hanno espressi.