Madonna dei Pellegrini o di Loreto, Caravaggio, 1604
Il nostro slogan
durante la campagna elettorale era chiaro: un salto nel buio con il Movimento 5
Stelle, anziché la solita minestra dei partiti di casa nostra. Quando però si
usa addirittura la religione, strumentalizzando chi ha il dono della fede, significa
aver toccato proprio il fondo.
In una delle ultime sedute del Consiglio comunale, il Sindaco ha proposto di chiedere al vescovo di Andria, Monsignor
Raffaele Calabro, di promulgare il decreto di conferimento alla città di Andria
del titolo di “Civitas Mariae”. Motivo? “Nella città di Andria è riconosciuta e
radicata una sentita devozione popolare per la figura di Maria, Madre di Gesù
Cristo”, considerato anche che “nelle abitazioni di molti cittadini andriesi
sono presenti campane di vetro che custodiscono statue di Madonne con vari titoli” e che “diverse parrocchie della
città di Andria sono dedicate alla figura di Maria”. Sembra quasi
superstizione. Viene da chiedersi se nei comuni limitrofi dilaghi l'ateismo.
Pur partendo dalla premessa che lo
Stato, nelle sue istituzioni, dovrebbe mantenere vivo e fermo il valore della
laicità, perché ci troviamo a commentare questo atto politico? Nella
deliberazione di giunta, vengono citate evidenze di un legame storico e culturale
della città con la figura di Maria. Quali? Viene ricordato che “la devozione
per la Vergine Santa è documentabile da diversi secoli nella comunità andriese
da studiosi locali e storiografi insigni in numerose pubblicazioni”. Quali
studiosi? A quale storiografia si fa riferimento? Dove sono le pubblicazioni?
Stiamo parlando di cultura? Bene,
accettiamo il confronto. Ma abbiamo bisogno di dati, di fonti certe. Se,
invece, come accennato nella delibera, la questione ha ricadute economiche,
turistiche, verrebbe da chiedersi cosa si intende quando si rileva che “tale
culto verso la Vergine Maria richiama decine di migliaia di persone provenienti
da diverse zone del Meridione d'Italia, in occasione delle celebrazioni di
alcune festività”. Decine di migliaia? Magari. Ma non sarà troppo pensare di
misurare la devozione degli andriesi con i panini venduti ai chioschetti, o
alle bancarelle visitate, allo zucchero filato, all'acquisto di oggettini che
raffigurano i nostri patroni?
Vogliamo farne un discorso di valori
cristiani? Dov'è la solidarietà, signor Sindaco? Tanta
devozione da parte dell'amministrazione comunale non dovrebbe trovare
concretezza prima di tutto nei fatti e non nelle parole? La consegna degli
indumenti usati per i poveri ed il contributo mensile che il Comune dava
tramite il gestore a Casa Accoglienza quando verranno riattivati? A quando
i pagamenti dei debiti che hanno causato licenziamenti e gravi disagi economici
ad imprese e lavoratori?
Non vogliamo scomodare
le scritture e quindi non faremo un sermone sui mercanti alle porte del Tempio.
Ma una cosa la vogliamo dire: continuare a credere a questa amministrazione è
un vero atto di fede.