21 febbraio 2014

Giunta ai saldi TARES

Alla luce dell’ennesimo fatto giudiziario, qualcuno dovrebbe cercare di far ragionare il sindaco Giorgino sulla necessità di un suo passo indietro. Forse dovremmo aspettare altri sviluppi, per cercare un lampo di lucidità politica.
La giunta comunale porta ancora i segni di quattro anni vissuti pericolosamente, in uno scenario politico incapace di comprendere lo stato di agonia della città, come dimostra l’assoluta chiusura della maggioranza, che continua a giocare a nascondino anche di fronte alla richiesta di un consiglio comunale monotematico, depositata dalle opposizioni come da regolamento.

La versione dei berluscones locali, però, è stata da manuale Scajola: tutto quanto è avvenuto all’insaputa del sindaco. Sotto il suo naso, però, sono accaduti fatti di inaudita gravità. E invece di scusarsi di questo davanti alla città, invece di dimettersi, preferisce dare spazio a qualche “colonnello” che vuole far passare il concetto che, in fin dei conti, esiste qualche comune in Italia dove la tassa rifiuti è più onerosa. E questo può interessare ai cittadini andriesi? Non sarà l’ennesimo insulto all’intelligenza dei nostri concittadini? A noi interessa solo capire se le cartelle inviate alle abitazioni e agli esercizi commerciali sarebbero state meno pesanti, senza l’attuale gestione del servizio, a prescindere da quello che le cronache giudiziarie stanno portando alla luce.

Il Movimento 5 Stelle, però, deve continuare ad essere costruttivo. Dobbiamo continuare a dare suggerimenti nell’interesse della città. Innanzitutto l’amministrazione comunale, attualmente in pieno stato confusionale, dovrebbe avviare una preventiva azione legale per tutelare gli interessi della città, laddove vengano confermate responsabilità penali contro gli interessi dell’amministrazione. Inoltre, fermo restando la facoltà di risolvere il contratto in corso, si dovrebbe pretendere il rispetto puntuale ed immediato di tutti i disservizi segnalati nel tempo (pulizia delle strade, lavaggio cassonetti, distribuzione buste, indumenti usati e via discorrendo), oltre a richiedere un riequilibrio con il servizio effettuato nel comune di Canosa di Puglia, come ad esempio la quarta giornata di raccolta dell’organico durante la settimana, il ritiro dei rifiuti cimiteriali e l’innaffiamento del verde pubblico attualmente non previsti solo ad Andria. Andrebbero ampliate le dotazioni di buste per le famiglie e le nuove unità andrebbero dotate di microchip o codici a barre per una corretta valutazione di quanto viene differenziato da ogni famiglia o impresa andriese.

In tema di personale, si dovrebbe verificare se il numero degli addetti assunti è quello previsto nell’aggiudicazione e nel caso procedere all’integrazione con procedure, manco a dirlo, chiare e trasparenti, da associare ad una verifica del numero e della tipologia di mezzi messi a disposizione dalla ditta. Si dovrebbe trovare una soluzione sulla questione della nuova raccolta del vetro, dove il Comune ha ricevuto cospicui finanziamenti grazie ad una iniziativa della Regione Puglia, verificando se nel frattempo tutte le campane per la raccolta del vetro, previste dal contratto, sono state effettivamente posizionate.

Di certo, il fatto di adottare la decisione per il rinvio del pagamento del saldo Tares 2013, a ridosso del 31 gennaio, ovvero il giorno stesso della scadenza, solo nel pomeriggio, dopo aver costretto una marea di cittadini a code sfiancanti durante la mattinata, ha amplificato i malumori già manifestatisi a causa degli avvenimenti giudiziari. Sarà forse il sintomo della necessità di fare cassa nel più breve tempo possibile, per sostenere un bilancio traballante? Forse dovremmo riconsiderare in quest’ottica la richiesta che il Comune di Andria ha inviato alla Cassa Depositi e Prestiti di circa 25 milioni di euro, ottenendone solo i due terzi, per liquidare i pagamenti pendenti fino al 31.12.2012.

Ricollegare i pezzi del mosaico ci aiuta a capire perché non ci fidiamo, né ci siamo mai fidati dell’amministrazione Giorgino.