L'esame e la verifica della reale trasparenza
nella gestione del sito web istituzionale dell'Ufficio Scolastico Pugliese (www.pugliausr.it), con particolare
riferimento alla pubblicazione dei bandi Pon Fse, è al centro di una iniziativa
dei meetup M5S di tutta la Puglia.
Con una nota protocollata stamane, gli
attivisti 5 Stelle pugliesi chiedono chiarimenti al Responsabile della
Trasparenza, nonché all'Ispettorato per la Funzione Pubblica, sulla metodologia
adottata nell'amministrare il portale istituzionale. Sotto la lente dei 5
Stelle vi sono alcune "anomalie" presenti sul sito nelle sezioni
riguardanti la pubblicazione dei bandi Pon Fse: come da comunicazione dell'ente
stesso, infatti, a causa di non ben precisati "problemi tecnici", non vengono aggiornati
dal 28 ottobre 2013. A sostegno degli attivisti, si sono schierati anche i
parlamentari pugliesi M5S.
"Non è dato
comprendere i motivi per i quali, ad un anno di distanza, non si sia ad oggi
ancora provveduto alla risoluzione di tali problemi - dichiarano i deputati Giuseppe Brescia, Giuseppe D'Ambrosio, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, Giuseppe L'Abbate, Emanuele Scagliusi, i senatori Maurizio Buccarella, Barbara Lezzi, Daniela Donno, Lello Ciampolillo e l'europarlamentare tarantina Rosa D'Amato - soprattutto in considerazione del fatto che tale mancanza, oltre a recare un disservizio all'utenza, costituisce un modus operandi pienamente in contrasto con la vigente normativa in materia di gestione e amministrazione dei siti web istituzionali".
L'analisi degli attivisti M5S, dopo i primi
risultati poco incoraggianti, si è estesa anche ad altri siti istituzionali come www.istruzionetaranto.it, www.usplecce.it, www.ustfoggia.it. Anche in questi
casi, i risultati ottenuti si sono rivelati fortemente deludenti. Nessuno dei
siti, infatti, soddisferebbe la totalità degli indicatori di open government relativi appunto a trasparenza,
partecipazione e affidabilità, sanciti dal Ministero per la Pubblica
Amministrazione e non rispetterebbero neppure le linee guida previste per la
gestione dei siti web istituzionali.
"A stabilirlo
lo stesso strumento messo a disposizione dal dicastero e denominato 'La Bussola
della Trasparenza'. Le anomalie riscontrate e denunciate dai 5 Stelle, oltre a
porsi in assoluto contrasto con le normative vigenti, si ripercuotono
negativamente sulla qualità del servizio offerto all'utenza, già da un anno
privata immotivatamente ed illegittimamente di questo canale informativo",
concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle.