11 aprile 2015

Michele Coratella: «Beni confiscati, il silenzio dell’amministrazione comunale»

Per un bene confiscato che è arrivato a metà percorso (visto che ora serve la definitiva assegnazione), vi sono alcune decine di altri beni in attesa di essere presi in carico dal Comune di Andria.
Sui beni confiscati alla mafia si gioca una partita importante, su cui la nostra amministrazione da tempo è silente.
Recentemente c'è stato solo un piccolo segnale, con una deliberazione di giunta del 26 marzo 2015, con cui il Comune di Andria si è finalmente preso carico (e chissà quando riuscirà ad assegnarlo) di un immobile confiscato alla criminalità, che l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata aveva chiesto di acquisire già nel lontano 16.11.2012. Tre anni di immobilismo, dunque.

Nella stessa deliberazione comunale, in premessa, si può leggere la storia di questo lungo iter, fatto di numerosi scambi di note tra l'amministrazione e gli uffici comunali, addirittura con una misteriosa conferenza di servizi appositamente convocata all'interno del comune in data 12.11.2013, poiché come riportano "le carte" si dice che "non esiste agli atti dell'ufficio una formalizzazione degli esiti". Strano, come mai?

Praticamente la ruota ha ricominciato a girare quando ha iniziato a muoversi il Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani che ha scritto al Sindaco, in data 05.08.2014, fino alla presa di posizione definitiva quando lo stesso Prefetto ha nuovamente scritto al Sindaco in data 11.11.2014, chiedendo "gradite cortesi notizie in ordine alla manifestazione d'interesse più volte sollecitata dalla Agenzia Nazionale Beni Confiscati".

Per un bene confiscato che è arrivato a metà percorso (visto che ora serve la definitiva assegnazione), vi sono alcune decine di altri beni in attesa di essere presi in carico dal Comune di Andria. 
Avete capito bene, uno solo bene preso in carico a fronte di decine di altri bene che restano a prendere polvere. Quando sapremo dare un segnale di legalità e giustizia ai nostri cittadini?


Michele Coratella