7 giugno 2012

Democrazia è Partecipazione

In merito alle dichiarazioni del 31 maggio dei presidenti dei gruppi consiliari regionali Sel e PPV, che hanno presentato una proposta di modifica dell’articolo 15 (il quale fissa il numero minimo di firme per la discussione in consiglio delle leggi di iniziativa popolare) dello statuto regionale, riteniamo, purtroppo, che essa rappresenti soltanto un tentativo, per altro molto timido, di intercettare il desiderio di cambiamento senza però che questo si possa effettivamente realizzare.

Pur condividendo la direzione dell’intervento in esame, cioè l’abbassamento della soglia del numero di firme necessarie, valutiamo il medesimo insufficiente.

In un momento storico del nostro paese in cui diminuisce la partecipazione dei cittadini alle consultazioni elettorali perché essi non si identificano nei loro delegati, in un periodo in cui i partiti vivono una grave crisi di rappresentatività senza saper fornire delle soluzioni, perché incapaci di ascoltare i suggerimenti che, pure numerosi ed evidenti, arrivano dalla cittadinanza, crediamo di essere di fronte all’ennesimo affronto: gli elettori chiedono segnali di cambiamento forte e radicale da parte dei loro eletti. Reputiamo inaccettabile il comportamento di coloro che pur dichiarando di volere la partecipazione dei cittadini nelle scelte degli organi istituzionali, non si adoperano nel reale abbattimento di quelle barriere che impediscono tale ampia partecipazione: quando ai cittadini è data la possibilità di esprimersi, riducendo quei vincoli che impediscono l’esercizio di manifestare la propria volontà, essi mostrano chiaramente la voglia di aderire alla formazione della propria identità civica.

Sebbene ciascuna regione abbia autonomia nella stesura delle norme che regolano l’accesso diretto dei cittadini alla vita democratica delle proprie istituzioni, domandiamo per quale ragione i nostri amministratori non dimostrino finalmente di voler favorire davvero la partecipazione dei pugliesi, adeguando la soglia delle firme necessarie per la discussione delle leggi di iniziativa popolare a quanto previsto dalla quasi totalità delle regioni italiane, fissata a 5.000 firme (anche in quelle, come la Lombardia, che hanno una popolazione doppia rispetto alla nostra regione).

Proponiamo, pertanto, che tale valore, 5.000 firme, sia preso come riferimento per la modifica dello statuto regionale pugliese, auspicando, altresì, che la variazione del suddetto articolo incontri il favore di tutti i nostri amministratori i quali, ricordiamo, sono esclusivamente rappresentanti che agiscono in nome e per conto dei cittadini.

Ci auguriamo che anche questa occasione, non sia unicamente un annuncio, ma opportunità concreta di rinnovamento, ratificando in tempi celeri una norma diffusamente desiderata.

Zero Privilegi Puglia, iscritti al Movimento 5 Stelle.


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