8 luglio 2014

#Andriachetrovi - 3a parte: feste e buoi dei paesi tuoi

Finora abbiamo parlato di personale, del mancato cambiamento promesso in ambito turistico e delle promesse finora inattuate del nostro "assessore americano", nel senso del "Tu vuò fa", Antonio Nespoli. Ma qual è il fiore all'occhiello, in ambito turistico, della nostra città? Il Festival Castel dei Mondi? Fiera d'Aprile? Certamente grandi eventi, ma come si arriva a queste manifestazioni?

Si tratta certamente di eventi di grande richiamo culturale che avrebbero potuto e dovuto alimentare un afflusso turistico rilevante nella nostra città, ma per le modalità organizzative di questi eventi si è finito per farli diventare eventi per poche persone, spesso amici di amici e parenti.

Negli ultimi anni inoltre è venuta a mancare la programmazione di eventi dei periodi festivi (Natale, Pasqua, estate), un particolare non di poco conto visti gli sforzi in tal senso di tutte le città limitrofe, che cercano di combattere proprio l'effetto di "svuotamento" della città, soprattutto in estate. I periodi di festa sono quelli in cui si cerca di far respirare un'atmosfera di gioia, un clima diverso, magari coinvolgendo le attività commerciali e gli artisti locali senza spendere somme da capogiro. Non si pretende mica il concertone di Renzo Arbore da 100 mila euro.

Ma se ogni evento organizzato rimane fine a se stesso, senza alcun tipo di riscontro a livello economico se non quello del valore delle birre stappate al bar più vicino, non c'è concerto che tenga. Serve una riflessione attenta da parte di tutti gli operatori, non possiamo pensare che gli unici eventi che possiamo fare siano quelli delle piccole festicciole, senza un programma territoriale ben orientato. Solo se un territorio è percepito come sistema, come rete di accoglienza e stimoli, si sviluppa la domanda turistica.

Un esempio pratico si trova a pochi chilometri da noi, nel Salento, dove una festa popolare come la 'notte della taranta' è diventata una festa internazionale. Un evento che nasce per iniziative nate dal basso, grazie al "movimento della pizzica", nel sostanziale disinteresse delle istituzioni. Le cose cambiano quando comincia un’interlocuzione con alcuni amministratori locali più sensibili e lungimiranti, che intuiscono le potenzialità in termini culturali e magari anche di “marketing territoriale” del movimento.

Nasce un progetto che gode dell'iniziativa di alcuni intellettuali e operatori culturali locali, le cui principali attese riguardavano la possibilità di mettere in campo politiche culturali organiche che permettessero di costruire un rapporto più consapevole con la storia culturale del territorio e di ricostruire un legame più vitale con la tradizione. La proposta viene recepita dagli amministratori di alcuni comuni dando vita all'idea della “Notte della Taranta”, idea rivelatasi vincente anche sul piano mediatico, come dimostra la vertiginosa crescita dell’evento negli anni e il grande successo ottenuto, diventando uno degli eventi musicali più importanti a livello nazionale e internazionale.

Melpignano è diventato il luogo elettivo, in cui “bisogna” andare, una volta l’anno, per rinsaldare un legame con un fenomeno che, evidentemente, va molto oltre il semplice concerto di musica dal vivo. Insomma, un evidente esempio di lavoro congiunto tra artisti, intellettuali e amministratori del territorio che hanno valorizzato una tradizione popolare al punto tale da rendere famosa la città stessa.

Andria è piena di cultura e tradizioni e se si riuscisse a concentrare meglio i fondi in un progetto ben definito e lungimirante anche da noi si potrebbero avere gli stessi risultati. Quest'anno abbiamo ricevuto il patrocinio dell'Unesco per la Fiera d'Aprile. Potrebbe diventare il volano della nostra economia locale. Tutto sta nel saper sfruttare questa occasione al meglio uscendo fuori dalla semplice visione propagandistica.
Parliamo ora dei servizi multimediali che grazie alla tecnologia oggi potremmo disporre in modo semplice. Ipotizziamo che un turista arrivi nella nostra città per visitarla, ma sfortuna vuole che trovi chiuso lo IAT: a chi chiedere informazioni? Niente paura, penserete, con un semplice smartphone e una connessione ad Internet si trovano tutte le informazioni necessarie. Ma Andria ha un riferimento online ufficiale? Basterebbe avere una guida precisa ed efficace, con tutte le informazioni scritte in più lingue accessibile facilmente da tutti. L'idea che il nostro caro assessore ha avuto in merito è stata quella di creare un applicazione per cellulari che contiene tutte le info sui punti di ristoro, i B&B e i monumenti della città: stiamo parlando di AndriaApp.

L'idea poteva essere buona ma non risponde alle esigenze dei turisti, anche perché manca una buona informazione sull'esistenza di questa app, visto che la conosci solo se sei andrieseAlla Fiera d'Aprile del 2013 i tanti eventi furono inseriti e resi disponibili nella sezione "eventi" della stessa app e servirono da guida. Quest'anno, oltre ad AndriaApp, si è passati finalmente alla creazione della pagina Facebook dedicata alla Fiera d'Aprile, un account Twitter e un "contest Instagram", pensato per coinvolgere i visitatori.

Poi abbiamo il sito del comune che ha un'area dedicata alla "cultura e turismo" sul sito comunale, completamente scarna di informazioni, per niente utile allo scopo e non c'è nessun collegamento a Facebook e Twitter per quanto riguarda la Fiera.

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L'idea di utilizzare i social network è sicuramente interessante, soprattutto perché migliora la visibilità della nostra città e l'accessibilità di alcune informazioni. A conti fatti, però, se l'intento di AndriaApp era quello di un ulteriore passo verso innovazione e potenziamento dei processi di informazione e comunicazione ai cittadini, non possiamo essere soddisfatti. 
Il viaggio continua, ci leggiamo!

#andriachetrovi