Il referendum consultivo comunale è il massimo strumento che un Comune può utilizzare per coinvolgere e consultare la cittadinanza su tutti i temi che riguardano la propria città.
Per quanto riguarda la città di Andria questo strumento è citato ma non regolamentato all'interno dello statuto comunale agli articoli 12 e 14. I promotori della proposta di modifica dello statuto comunale per l'inserimento del regolamento che disciplina il referendum consultivo sono il Movimento 5 Stelle Andria e Sinistra Ecologia Libertà.
La proposta è stata depositata in ufficio di presidenza ad ottobre 2012 ma nonostante i comunicati stampa dei gruppi consiliari Andria 2010 e Alleanza per Andria o i post su Facebook del consigliere Angelo Frisardi (ex Andria 2010 ora Movimento Schittulli) la proposta di delibera, da 14 mesi, non è mai stata messa all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale. Quanta polvere si sarà accumulata?
Tante altre città in Italia sono dotate di un regolamento simile: Venezia, Cremona, Bologna, Milano, Torino, Portogruaro, Teramo, Terni, Taranto, Parma, Galatina, Trento, Firenze, Vicenza, Prato, Pordenone e tante altre.
Ecco un dossier sul referendum in diverse città d'Italia.
Semplice. Potremmo richiedere la partecipazione dei cittadini su tanti temi che riguardano la vita quotidiana nella nostra città. Un esempio? Grazie a questo strumento, avremmo potuto chiedere ai cittadini la propria opinione sulla recinzione villa comunale o sulla realizzazione del portale della villa. Potremmo chiedere un parere sulla pedonalizzazione del centro storico o sulle modalità della raccolta differenziata, se notturna o diurna o la frequenza per la raccolta della frazione umida.
Le possibilità sono numerose. Noi non abbiamo paura dei cittadini. Gli altri?
Ecco il testo della proposta: pdf
Nicola Scarcelli