3 luglio 2014

Referendum consultivo: senza quorum e senza paura

Il referendum consultivo comunale è il massimo strumento che un Comune può utilizzare per coinvolgere e consultare la cittadinanza su tutti i temi che riguardano la propria città.

Per quanto riguarda la città di Andria questo strumento è citato ma non regolamentato all'interno dello statuto comunale agli articoli 12 e 14. I promotori della proposta di modifica dello statuto comunale per l'inserimento del regolamento che disciplina il referendum consultivo sono il Movimento 5 Stelle Andria e Sinistra Ecologia Libertà.

La proposta è stata depositata in ufficio di presidenza ad ottobre 2012 ma nonostante i comunicati stampa dei gruppi consiliari Andria 2010 e Alleanza per Andria o i post su Facebook del consigliere Angelo Frisardi (ex Andria 2010 ora Movimento Schittulli) la proposta di delibera, da 14 mesi, non è mai stata messa all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale. Quanta polvere si sarà accumulata?





Tante altre città in Italia sono dotate di un regolamento simile: Venezia, Cremona, Bologna, Milano, Torino, Portogruaro, Teramo, Terni, Taranto, Parma, Galatina, Trento, Firenze, Vicenza, Prato, Pordenone e tante altre.

Ecco un  dossier sul referendum in diverse città d'Italia.

A cosa serve?

Semplice. Potremmo richiedere la partecipazione dei cittadini su tanti temi che riguardano la vita quotidiana nella nostra città. Un esempio? Grazie a questo strumento, avremmo potuto chiedere ai cittadini la propria opinione sulla recinzione villa comunale o sulla realizzazione del portale della villa. Potremmo chiedere un parere sulla pedonalizzazione del centro storico o sulle modalità della raccolta differenziata, se notturna o diurna o la frequenza per la raccolta della frazione umida.

Le possibilità sono numerose. Noi non abbiamo paura dei cittadini. Gli altri?



Ecco il testo della proposta: pdf



Nicola Scarcelli