I parlamentari pugliesi Giuseppe D'Ambrosio, Giuseppe Brescia, Diego De Lorenzis, Emanuele Scagliusi, Francesco Cariello e Giuseppe L'Abbate hanno sottoscritto una lettera inviata agli enti locali competenti, dagli attivisti a cinque stelle delle località interessata dal progetto di realizzazione della condotta sottomarina nell'Area Protetta "Torre Calderina".
Presentazione
proposta alternativa alla realizzazione della condotta sottomarina nell’Area
Protetta “Torre Calderina” con riutilizzo per uso irriguo delle acque depurate
Nei territori dei Comuni di Bisceglie,
Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi sono in corso di presentazione e
realizzazione progetti e lavori in riferimento al Piano di Tutela delle Acque
della Provincia di Bari, per i quali non si permette il riutilizzo delle acque
trattate nei depuratori degli stessi Comuni ma si prevede la costruzione di
condotte interrate per decine di chilometri, collettori, impianto di carico e
relativa condotta sottomarina per lo scarico in mare di tutte le acque reflue
dai quattro emissari depuratori (per uno sversamento complessivo di oltre
60.000 tonnellate al giorno).
Il progetto generale, avanzato
dall’Acquedotto Pugliese, si regge su una sostanziale menzogna: parte
dall’errato presupposto, infatti, che i depuratori esistenti funzionino
regolarmente, nascondendo la realtà che, invece, ha accertato inadeguatezza
degli impianti alla funzione di depurazione e cronico disservizio di tutti i
quattro impianti depuratori (sequestrati più volte dalla Magistratura negli
ultimi due anni per inosservanza dei parametri di legge sullo scarico e che mai
hanno assicurato il servizio di depurazione puntualmente pagato dai Cittadini
contribuenti), di cui si prevede di incanalare gli emissari per scaricarli in
mare in un unico punto a due chilometri dalla costa mediante condotta
sottomarina alimentata, secondo progetto AQP, da una stazione di pompaggio con
relative elettropompe che dovranno funzionare 24 ore su 24 scaricando a
pressione continua i reflui alla velocità costante di 700 Lt/s. E’ inoltre
previsto che eventuali avarie alle elettropompe causeranno inevitabilmente lo
scarico in battigia di tutte le 60.536 tonnellate giornaliere di reflui mal
depurati nell’ Area Protetta di Torre Calderina.
I parlamentari sottoscrittori della
presente, facendosi interpreti e portavoce di cittadini, Associazioni e
Movimenti locali impegnati nella tutela del territorio e del diritto alla
salute, chiedono e sollecitano al Presidente della Regione Puglia, ai Presidenti
delle Province Bari e BAT, all’Autorità Idrica Pugliese e ai Sindaci dei Comuni
di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi, secondo
le competenze e prerogative di ciascuno, l'adozione e il sostegno di ogni utile
provvedimento finalizzato ad uno sfruttamento razionale, per l'intero bacino di
utenza, delle risorse idriche esistenti e una migliore utilizzazione delle
risorse finanziarie stanziate per l'applicazione del Piano di Tutela delle
Acque, prevedendo contestualmente al dimensionamento tecnico dei depuratori al
carico effettivo in entrata, l’implementazione degli stessi impianti ai fini
del riutilizzo dell'acqua depurata in uscita dagli emissari, in modo che la
stessa possa ricadere sul suolo, scorrere come corso d’acqua naturale fino al
recapito marino ed essere liberamente e legittimamente prelevata e utilizzata
sia in agricoltura per uso irriguo che per diverso impiego a norma di legge in
altri ambiti (industriale, urbano, ecc.), destinando a tale scopo ogni
finanziamento pubblico e cancellando progetti di condotte sotterranee o
sottomarine, cementificazioni e consumo di suolo a impatto ambientale e
paesaggistico negativo, che non risolverebbero, ma eventualmente
aggraverebbero, i problemi connessi al cattivo funzionamento dei menzionati
depuratori.
Gli scriventi, in particolare, richiamano
l’attenzione del Presidente della Regione Puglia sulla dubbia compatibilità
della proposta condotta sottomarina – in cui dovrebbero confluire i reflui di
cinque Comuni per complessive 60.536 tonnellate giornaliere di scarichi mal
depurati - con l'istituenda Area Marina Protetta Grotte di Ripalta-Torre
Calderina, già Oasi di Protezione e Sito d'Importanza Comunitaria per la
presenza di fondali di pregio e tipi di Habitat Posidoneto San Vito (al riguardo
si ricorda che la legge 6 dicembre 1991, n. 394 al comma 2 dell’art.
6 recante “Misure di salvaguardia” prevede che dalla pubblicazione del
programma fino all'istituzione delle singole aree protette operano direttamente
le misure di salvaguardia di cui al comma 3 :“Sono vietati (…) l'esecuzione di
nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti, qualsiasi mutamento
dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e
quant'altro possa incidere sulla morfologia del territorio, sugli equilibri
ecologici, idraulici ed idrogeotermici e sulle finalità istitutive dell'area
protetta”).
Da qui la richiesta a Regione Puglia e
Acquedotto Pugliese di rinunciare alla realizzazione delle opere programmate,
promuovendo, invece, adeguate ed approfondite indagini, nonché studi di
fattibilità finalizzati ad una sollecita realizzazione di sistemi alternativi
di smaltimento delle acque depurate, che consentano il recupero e l’affinamento
delle acque reflue per il loro utilizzo in agricoltura, utilizzando anche
l’impiantistica e le reti irrigue già esistenti e risolvano
efficacemente, e nel rispetto dei diritti ad un ambiente sano e alla salute dei
Cittadini, il problema dello smaltimento dei reflui (al riguardo si ricorda
che nel marzo 2010 sono stati ultimati i lavori a completamento dell’impianto
di affinamento e riutilizzo in agricoltura delle acque reflue per gli impianti
di Molfetta e Ruvo-Terlizzi con finanziamento di 8.331.448,49 euro
relativi ai Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007/2013,
programma: POR CONV FESR PUGLIA, soggetto attuatore: Consorzio di Bonifica
Terre d’Apulia, impianto mai entrato in esercizio e dunque abbandonato da
quattro anni anche a causa dell’inosservanza dei parametri stabiliti dalla
normativa vigente D.Lgs. 152/06 sui limiti dello scarico da parte degli
impianti depuratori di Molfetta e Ruvo-Terlizzi).
Sversare in mare acque di fogna mal
depurate significa persistere in una cultura che rinuncia alla centralità del
recupero e del riutilizzo di una risorsa preziosa: l’acqua.
Per questo motivo è prioritario, in
alternativa al progetto della condotta sottomarina, adeguare gli impianti di
depurazione al carico in entrata e attivare gli impianti di affinamento, per
privilegiare un sistema che preveda il recupero ed il riutilizzo delle acque
depurate (come previsto per l’impianto di Corato - con investimento di
6.000.000 di euro - i cui reflui in netta contraddizione con la politica
propagandata dal progetto della Regione Puglia e della Provincia di Bari “RI.F.A.RE”,
si prevede di incanalare e scaricare a mare). Con la nostra proposta, oltre ad evitare
sprechi di acqua, si realizzerebbe anche una maggior tutela dell’ambiente
marino, risorsa turistica essenziale per l'economia del territorio.
Per
tutte le motivazioni sopra riportate, i sottoscritti parlamentari CHIEDONO:
- che la Regione Puglia si attivi
immediatamente un tavolo di confronto con l’apposita Commissione incaricata
della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) al fine di verificare tutte le
informazioni tecniche di progetto;
- che i Sindaci dei Comuni interessati
convochino congiuntamente e con la massima urgenza i Consigli Comunali aperti
ai cittadini per esprimersi pubblicamente sulla questione: i cittadini hanno
diritto di sapere chi sono gli amministratori che remano contro la salvaguardia
del mare e la tutela della salute;
- di conoscere quali provvedimenti Regione
e Acquedotto Pugliese S.p.A. intendono adottare per garantire il corretto funzionamento
dei depuratori esistenti e i tempi occorrenti al loro servizio a regime;
- chiedere all’Autorità Idrica Pugliese di
esprimersi a riguardo, rammentando che tra le funzioni attribuite alla predetta
autorità rientrano le azioni rivolte al risparmio idrico e al riutilizzo delle
acque reflue.
I deputati pugliesi del Movimento 5 Stelle