5 dicembre 2014

Dove sono le ceramiche medievali?

Nel 1995 furono eseguite indagini geognostiche per accertare la presenza di cavità al di sotto di piazza Catuma. Successivamente fu eseguito uno scavo archeologico durante il quale furono ritrovati frammenti ceramici. Più che di una vera e propria campagna scavi si trattò di un saggio archeologico che chiarisse le vicende storiche della piazza e delle emergenze architettoniche circostanti ovvero cattedrale, palazzo ducale, palazzo vescovile e antiche mura.

Il saggio archeologico, voluto dalla vecchia amministrazione comunale, fu effettuato in un intervallo di tempo compreso tra ottobre e novembre 1998 e febbraio e marzo 1999, nell'area nord-ovest della piazza. Questi scavi portarono alla luce una notevole quantità di frammenti ceramici di epoca medioevale.

Il materiale ritrovato comprendeva monete, chiodi di ferro, frammenti di ceramiche vitrei, frammenti di vasellame vario (ciotole, catini, piatti, brocche, bacilli , anfore) e resti ossei di animali. Tra i reperti di particolare importanza risultava un orlo di piatto di ceramica “marmorizzata”, una lucerna quasi integra e una piccola statuetta fittile con figura umana di cui si conservava solo la testa. I decori sui piatti riprendevano disegni geometrici e geometrico-floreali che brillavano nella loro policromia, mentre i motivi rappresentati erano quelli usati comunemente in tutta l’Italia centro-meridionale. I colori più frequenti erano il rosso, il bruno e il verde.

Lo scavo effettuato sotto la supervisione del Centro Operativo dell’Archeologia della Daunia di Foggia e della Soprintendenza dei beni Archeologici della Puglia, riuscì a datare e catalogare questi reperti, in realtà molto frammentari. Il materiale fu datato tra il XIII e il XVI secolo, probabilmente furono prodotti e distribuiti in un territorio compreso tra la Capitanata e la Terra di Bari.

L’assessore alla Cultura Paolo Farina della giunta Zaccaro, su sollecitazione del Comitato per la tutela del centro storico, si interessò perché fosse pubblicato un libro dal titolo:”Le ceramiche medievali di piazza Vittorio Emanuele II ad Andria”- Bari 2009 a cura di F.P. Maulucci Vivolo.

Veniamo a noi. Non solo le ceramiche non sono mai state esposte in una mostra cittadina, ma questa pubblicazione, insieme ai reperti archeologici, giacciono in qualche scantinato del Palazzo. Viene spontaneo chiedersi perché il libro (2009) non sia stato mai presentato al pubblico, in tempi più recenti.
Forse imbarazzava il centro-destra la prefazione dell'ex assessore?




Come mai non vengono esposti i frammenti ritrovati?
Un luogo adatto ci sarebbe, forse il migliore disponibile, la nuova biblioteca comunale, di cui spesso abbiamo parlato. Sarebbe un valore aggiunto inestimabile per la nostra città. Da qui la nostra domanda al nostro assessore preferito

Avvocato Nespoli, perché non si attiva in tal senso?

Inoltre, vogliamo ricordare che due anni fa alcune associazioni culturali cittadine chiesero a questa amministrazione di effettuare uno scavo archeologico nell'area circostante il campanile della Cattedrale, che "avrebbe la valenza di essere un importante momento conoscitivo della storia della cattedrale e della nostra città con successiva valorizzazione di eventuali emergenze archeologiche".

La storiografia locale sostiene che l’originario piano di calpestio medievale della piazza Duomo è interrato ad una profondità di circa tre metri e che a questa stessa profondità si trova anche l’originario piano di fondazione dello stesso campanile. Ma anche questa interessante richiesta non è stata  accolta.

Che farà Andria nei prossimi cinque anni? 
Raschierà il fondo del barile o continuerà a scavare?


L. Miani