18 febbraio 2015

#Andriachetrovi - 4a parte: tutti a bordo!

Come siamo messi con il trasporto pubblico? Cosa dovrebbe fare un turista per raggiungere il Castel del Monte e come siamo organizzati per ospitare gli autobus dei visitatori che arrivano nella nostra città? Non siamo messi bene.

Il trasporto per raggiungere il castello viene messo a disposizione soltanto dal 1 aprile fino al 1 novembre, manco fossimo il Tibet del 1930. Del resto se i turisti non trovano servizi e accoglienza, semplicemente scelgono altre destinazioni. Infatti, succede che a causa di questo disservizio sul trasporto pubblico alcuni visitatori sprovvisti di un proprio mezzo hanno dovuto chiamare un taxi, ovviamente a costi maggiori.


Orario trasporto pubblico per Castel del Monte

L'anno scorso nei giorni immediatamente successivi alla domenica di Pasqua, la Provincia Bat ha vietato la percorrenza dell'ultimo tratto che porta al maniero federiciano per i bus a gasolio. Potevano transitare solo quelli elettrici e a metano. Peccato che non ve ne fossero a disposizione: la società che si occupa di tale servizio non ha potuto prestarlo, non solo per i turisti ma anche (e soprattutto) per i disabili. Oltre al danno, la beffa: sono a rischio licenziamento anche gli autisti.
Qual'è il fine della Provincia? Quello di impedire il transito di navette per un tratto di meno di 500 metri per salvare il pianeta? Non è forse solo un ostacolo ai già pochi servizi presenti?


Per quanto riguarda l`accoglienza dei pullman in città, non abbiamo delle aree preposte e organizzate per farli sostare in sicurezza. In verità l'attuale amministrazione comunale ha ereditato aree a tal fine utilizzabili, tipo le aree ridosso della ferrovia, ma non si mai preoccupata di dotarle di vigilanza e di piccole navette così da poter trasbordare i turisti e trasportarli in città. Per avere un'idea della situazione, basta raccogliere le impressioni di chi viene da fuori, cosa che l'amministrazione dovrebbe fare tramite gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. Si sente dire: "Il posto è bellissimo, ma manca l`accoglienza per garantire le visite.  Le chiese sono sempre tutte chiuse, manca un organizzazione."
I turisti si lamentano per il passaggio delle auto nel centro storico, si lamentano della poca pulizia,  esempio la dolina carsica di "Gurgo", sono stati abbandonati e versano in stato di degrado.
Al Castel del Monte manca un presidio di controllo per la sicurezza e l'ordine e di primo soccorso, i parcheggiatori sostituiscono la polizia municipale bloccando la strada con una transenna per convogliare i turisti nei parcheggi privati.

Insomma, diamo una pessima immagine del posto, spaventiamo i turisti, rischiando cosi di non farli ritornare. Non a caso tempo fa, per questa disorganizzazione Andria fu cancellata dagli itinerari della Puglia. Inoltre gli ultimi dati sul turismo sono allarmanti per la nostra provincia, si e`registrato un sensibile calo di presenze. Lo affermava già nel 2012 Federalberghi della provincia, affermando che si registrano dati drammatici proprio nelle aree (Bari-Bat) che avrebbero  dovuto mostrare di essere più in crescita ma che, al contrario, si mostrano per quelle che sono, cioè completamente prive di un minimo di politiche del turismo e incastrate nell’ordinaria amministrazione di eventi spot, disomogenei, disorganizzati, poco attrattivi, mal pubblicizzati, improvvisati e comunque senza alcun rapporto tra costi e benefici e di scarsissima qualità oltre che ripetitivi e stanchevoli.
Ci sarebbe molto da fare nell'ambito turistico, dove la città avrebbe potuto trovare il trampolino di lancio per la sua economia, ma per ora si continuano a fare sonni tranquilli perché in fondo Andria Cambia, ma non importa come.

#Andriachetrovi continua, tanto loro ci leggono e noi continuiamo.