Come siamo messi con il trasporto pubblico? Cosa dovrebbe fare un turista per raggiungere il Castel del Monte e come siamo organizzati per ospitare gli autobus dei visitatori che arrivano nella nostra città? Non siamo messi bene.
Il trasporto per raggiungere il castello viene messo a disposizione soltanto dal 1 aprile fino al 1 novembre, manco fossimo il Tibet del 1930. Del resto se i turisti non trovano servizi e accoglienza, semplicemente scelgono altre destinazioni. Infatti, succede che a causa di questo disservizio sul trasporto pubblico alcuni visitatori sprovvisti di un proprio mezzo hanno dovuto chiamare un taxi, ovviamente a costi maggiori.
Orario trasporto pubblico per Castel del Monte |
L'anno scorso nei giorni immediatamente successivi alla domenica di Pasqua, la Provincia Bat ha vietato la percorrenza dell'ultimo tratto che porta al maniero federiciano per i bus a gasolio. Potevano transitare solo quelli elettrici e a metano. Peccato che non ve ne fossero a disposizione: la società che si occupa di tale servizio non ha potuto prestarlo, non solo per i turisti ma anche (e soprattutto) per i disabili. Oltre al danno, la beffa: sono a rischio licenziamento anche gli autisti.
Qual'è il fine della Provincia? Quello di impedire il transito di navette per un tratto di meno di 500 metri per salvare il pianeta? Non è forse solo un ostacolo ai già pochi servizi presenti?
Per quanto riguarda l`accoglienza dei pullman in città, non abbiamo delle aree preposte e organizzate per farli sostare in sicurezza. In verità l'attuale amministrazione comunale ha ereditato aree a tal fine utilizzabili, tipo le aree ridosso della ferrovia, ma non si mai preoccupata di dotarle di vigilanza e di piccole navette così da poter trasbordare i turisti e trasportarli in città. Per avere un'idea della situazione, basta raccogliere le impressioni di chi viene da fuori, cosa che l'amministrazione dovrebbe fare tramite gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. Si sente dire: "Il posto è bellissimo, ma manca l`accoglienza per garantire le visite. Le chiese sono sempre tutte chiuse, manca un organizzazione."
Insomma, diamo una pessima immagine del posto, spaventiamo i turisti, rischiando cosi di non farli ritornare. Non a caso tempo fa, per questa disorganizzazione Andria fu cancellata dagli itinerari della Puglia. Inoltre gli ultimi dati sul turismo sono allarmanti per la nostra provincia, si e`registrato un sensibile calo di presenze. Lo affermava già nel 2012 Federalberghi della provincia, affermando che si registrano dati drammatici proprio nelle aree (Bari-Bat) che avrebbero dovuto mostrare di essere più in crescita ma che, al contrario, si mostrano per quelle che sono, cioè completamente prive di un minimo di politiche del turismo e incastrate nell’ordinaria amministrazione di eventi spot, disomogenei, disorganizzati, poco attrattivi, mal pubblicizzati, improvvisati e comunque senza alcun rapporto tra costi e benefici e di scarsissima qualità oltre che ripetitivi e stanchevoli.
I turisti si lamentano per il passaggio delle auto nel centro storico, si lamentano della poca pulizia, esempio la dolina carsica di "Gurgo", sono stati abbandonati e versano in stato di degrado.
Al Castel del Monte manca un presidio di controllo per la sicurezza e l'ordine e di primo soccorso, i parcheggiatori sostituiscono la polizia municipale bloccando la strada con una transenna per convogliare i turisti nei parcheggi privati.
Insomma, diamo una pessima immagine del posto, spaventiamo i turisti, rischiando cosi di non farli ritornare. Non a caso tempo fa, per questa disorganizzazione Andria fu cancellata dagli itinerari della Puglia. Inoltre gli ultimi dati sul turismo sono allarmanti per la nostra provincia, si e`registrato un sensibile calo di presenze. Lo affermava già nel 2012 Federalberghi della provincia, affermando che si registrano dati drammatici proprio nelle aree (Bari-Bat) che avrebbero dovuto mostrare di essere più in crescita ma che, al contrario, si mostrano per quelle che sono, cioè completamente prive di un minimo di politiche del turismo e incastrate nell’ordinaria amministrazione di eventi spot, disomogenei, disorganizzati, poco attrattivi, mal pubblicizzati, improvvisati e comunque senza alcun rapporto tra costi e benefici e di scarsissima qualità oltre che ripetitivi e stanchevoli.
Ci sarebbe molto da fare nell'ambito turistico, dove la città avrebbe potuto trovare il trampolino di lancio per la sua economia, ma per ora si continuano a fare sonni tranquilli perché in fondo Andria Cambia, ma non importa come.
#Andriachetrovi continua, tanto loro ci leggono e noi continuiamo.
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