La dissimulazione del risultato, l'arte
del minimizzare i risultati politici e le sue conseguenze erano
pratiche già in uso dai media nazionali fin dalla “discesa del
barbaro”, Giuseppe Piero Grillo da Genova. Le sue bracciate nello
Stretto di Messina, il bagno di folla nelle piazze siciliane, le polemiche, le accuse di qualunquismo.
Nessuno ha capito la gag, nessuno si aspettava il colpo di teatro. Mentre i giornali grandi firme correvano a cercare le immagini delle nuotate di Mussolini e di Mao per puntare il dito, mentre illustri pensatori del web paventavano il populismo e l'antipolitica di Grillo, veniva tristemente a mancare il ruolo del cronista politico. Ne danno il triste annuncio i lettori di detti giornali che si sono visti privare di immagini e racconti delle piazze siciliane da troppo tempo vuote, ora piene. Spettatori o possibili elettori? Curiosi in cerca di facili risate o gente interessata a vedere le carte in mano al portavoce Giancarlo Cancelleri e ai suoi candidati consiglieri?
Nessuno ha capito la gag, nessuno si aspettava il colpo di teatro. Mentre i giornali grandi firme correvano a cercare le immagini delle nuotate di Mussolini e di Mao per puntare il dito, mentre illustri pensatori del web paventavano il populismo e l'antipolitica di Grillo, veniva tristemente a mancare il ruolo del cronista politico. Ne danno il triste annuncio i lettori di detti giornali che si sono visti privare di immagini e racconti delle piazze siciliane da troppo tempo vuote, ora piene. Spettatori o possibili elettori? Curiosi in cerca di facili risate o gente interessata a vedere le carte in mano al portavoce Giancarlo Cancelleri e ai suoi candidati consiglieri?
Appena Grillo termina il suo tour
siciliano, vengono fuori i primi numeri e sono incredibili. Piazze
gremite con non meno di cinquemila spettatori in ogni città. E non lo
dice il blog di Beppe Grillo,
spesso trattato come fosse un opuscolo di regime. Lo dicono gli
stessi giornali che colti da un improvviso senso di colpa decidono di
non ripetere il “buco” dei giorni precedenti.
Intendiamoci, la corsa alla presidenza
della regione siciliana era già in partenza deprimente. Giochi di
coppie, alleanze spaccate e poi riformate e già si sussurra che
Crocetta avrà bisogno dei voti e dei consiglieri di Micciché. La promessa di novità e
cambiamento del candidato di PD e UDC sembra già mancata.
Mentre il bilancio della regione
Sicilia è prossimo al default, fuori da Palazzo dei Normanni non ci
sono cittadini. Qualcuno è entrato, armato di telecamera. Quindici
cittadini contro il resto dell'assemblea. Ne vedremo delle belle.