In questi giorni
il Movimento 5 Stelle, ad Andria come a Roma, si sta occupando della salute dei
cittadini, non solo con segnalazioni all'amministrazione comunale di Andria o
con la nostra quotidiana opera di controllo del lavoro dei politici locali, ma anche
con ripetute richieste d’intervento all'assessore regionale alla sanità, dott.
Donato Pentassuglia, sulle questioni dolenti che da tempo affliggono la sanità
cittadina. Senza cercare il clamore della notizia, con discrezione ed
educazione, ho posto delle domande, eppure le risposte non sono mai arrivate.
Già a luglio, ad
esempio, avevo chiesto lumi circa i criteri utilizzati per rivedere le
strutture semplici e complesse, come pure avevo chiesto un intervento sulle
“assolute necessità” in tema di personale, segnalate al Direttore Generale
della ASL BT, e quindi di conseguenza anche sul tema mobilità. Poi sono passato
ai primari, assenze pesanti nell'organigramma dell’ospedale di Andria, come
pure avevo chiesto notizie sull'esistenza di fondi da sbloccare per le spese in
attrezzature sanitarie e ristrutturazioni e, ancora, sulla creazione di una
struttura complessa unica per Andria - Barletta come DEA di 1^ livello (Pronto
Soccorso) avente un unico primario.
Altre richieste e
nessuna risposta: la situazione del presidio ospedaliero di Andria, che essendo
di "Emergenza-Urgenza", dovrebbe avere la “stroke unit”, avendo i reparti di Neurochirurgia e Neurologia (con Angiografia che funziona
egregiamente anche senza riconoscimenti); la reale capacità, dell’ospedale di
Andria, di assolvere al compito di “emergenza-urgenza” perdendo o
rischiando di perdere Otorino, Oculistica, Chirurgia plastica, Anatomia
patologica, Farmacia, Laboratorio d’analisi, Sit e Neuroradiologia (e chissà
cos’altro); l’aggiornamento del RIS PACS, così da poterlo magari anche
collegare con gli altri presidi ospedalieri e con i medici di base, rendendo un
concreto vantaggio ai cittadini, come anche l’aggiornamento tecnologico della
neurochirurgia, forse fermo agli anni 90; la “stranezza” di voler incrementare
(fatto positivo) di circa 30 posti letto la dotazione di un ospedale nel quale
la riqualificazione dei locali posti al sesto, terzo e primo piano non sono
stati avviati e la neurochirurgia è ancora allocata con l'ortopedia, dopo il crollo
avvenuto a maggio del solaio, in attesa di ristrutturazione; la possibilità di
avvalersi di idee e suggerimenti provenienti direttamente da operatori del
settore, a vantaggio dei cittadini, come nel caso della proposta del nostro
primario di Oculistica.
Di questi temi ho parlato in conferenza stampa, ho
scritto articoli, ho inviato lettere ai vari enti, ne ho parlato in aula a
Montecitorio (sulle liste d’attesa, mi ha risposto prima il Ministero della
Salute, attendo con ansia la risposta dell’assessore pugliese al ramo).
Insomma, avrei chiesto al dott. Pentassuglia lumi circa la capacità
dell’Ospedale di Andria, il più grande centro della provincia, di assistere al
meglio un cittadino, come pure avrei chiesto se la Regione ha posto fine alla
stagione dei tagli (se mai è cominciata seriamente), mettendo così il nostro DG
nelle condizioni di lavorare al meglio delle sue possibilità.
In realtà anche
di molte altre cose ho chiesto ed avrei voluto discutere con l’Assessore
regionale, come ad esempio l’inspiegabile immobilismo degli amministratori comunali andriesi circa la sistemazione dell’Ufficio Igiene o la situazione di
“Casa Divina Provvidenza” di Bisceglie, o la sproporzione, per la procreazione
assistita, tra i costi che un coppia sostiene in Puglia rispetto, ad esempio,
ad Aosta, dove pagherebbe circa un decimo.
Al netto dei
riscontri avuti, al netto degli incontri richiesti e mai ottenuti, io
continuerò a battermi e spero di non essere da solo. Questi temi vanno ben al
di là delle appartenenze politiche. Perché la salute dei cittadini è un bene
primario che ogni figlio del nostro territorio deve tutelare ad ogni costo.
Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino portavoce M5S
Camera dei Deputati