26 aprile 2014

[Europee 2014] 7 Punti per l'Europa: 3) Adozione degli Eurobond

Il termine “Eurobond” è utilizzato per indicare l’ipotetica emissione congiunta di titoli di Stato garantiti da tutti i paesi dell’Eurozona. Il titolo pubblico in tal caso non sarebbe più nazionale, ma comunitario e il suo valore corrisponderebbe alla media dei valori delle economie della UE. In sostanza si metterebbe in comune il debito oltre alla moneta. Si darebbe così vita a un nuovo grande mercato di obbligazioni, più ampio e liquido rispetto a quelli nazionali. L’Eurobond consentirebbe di trasformare il rischio individuale dei singoli paesi in frazioni di rischio collettivo, e l’istituzione di un mercato di dimensioni tanto imponenti dovrebbe mettere al riparo da possibili attacchi speculativi.



Tuttavia, i paesi che hanno una situazione migliore dei conti pubblici (in particolare la Germania) dovrebbero affrontare una spesa maggiore di quella attuale per pagare la loro parte di interessi e per questo motivo gli Eurobond stanno stretti ai Paesi con le economie più forti. Qualcuno perderebbe, altri guadagnerebbero, la UE nel suo complesso si rafforzerebbe.



In passato, quando ogni Paese europeo aveva la sua moneta, la svalutazione di quest'ultima si rifletteva immediatamente sul valore dei suoi titoli. Il titolo pubblico seguiva il corso dell'economia. Per chi avesse acquistato dei titoli italiani con il capitale rimborsato in lire, se la lira fosse scesa del 15%, il valore del suoi titoli sarebbe diminuito dello stesso valore.

L'euro senza Eurobond è una camicia di forza, euro e titoli vanno equiparati e l'emissione di Eurobond è la soluzione.

Dell'Europa si parla spesso in termini di Comunità, il nome evoca una grande famiglia seduta a tavola mentre discute la sera della giornata trascorsa. In una Comunità ci si aiuta a vicenda, se uno Stato è in difficoltà non lo si abbandona al suo destino, come è successo per la Grecia. Ognuno si prende la sua parte di obblighi e di responsabilità.

L'Eurobond è però visto come il diavolo da chi pensa di rimanere nella UE, goderne dei benefici, ma non assumersi degli obblighi. Il valore di un titolo pubblico corrisponde grosso modo al valore dell'economia del Paese nel momento in cui lo emette. L'economia può cambiare. Il Paese può entrare in crisi, il titolo scendere di valore reale. Con l'Euro, senza la possibilità di svalutazione, senza sovranità monetaria, questo non avviene. Il titolo emesso mantiene il suo valore iniziale anche se l'economia del Paese tracolla. Chi dovesse vendere oggi titoli pubblici italiani comprati qualche anno fa ne ricaverebbe dal cosiddetto mercato secondario non più dell'80% del capitale iniziale. I titoli pubblici, prima dell'euro, erano equiparabili ai titoli azionari. Se qualche sventurato avesse comprato 5/10 anni fa titoli Telecom o Seat si metterebbe in lutto, ma non potrebbe pretendere di essere rimborsato del valore iniziale. L'Eurobond è la soluzione per non uscire dall'euro.