15 aprile 2014

Gli studenti che non si arrendono

Al Presidente Ventola, i sottoscritti Massaro Alessandro, Balzano Giuseppe, D'Addario Antonio, in qualità di rappresentanti d'Istituto degli alunni dell'Istituto Tecnico Agrario “Umberto I”, con la presente rilevano che da informazioni assunte hanno riscontrato che nella riunione del 7 aprile 2014 il presidente della provincia Bat ha confermato la sua volontà di far cessare l'Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” a partire dal 31 agosto prossimo, avendo preventivamente autorizzato l'attivazione del settore tecnologico, indirizzo agraria, agroindustria ed agroalimentare presso l'IISS “R. Lotti” di Andria, contrariamente quindi all'avvio del processo di statizzazione. Tutto ciò è supportato dal fatto che la Provincia non ha minimamente proposto all'USR la sottoscrizione di una convenzione per la regolamentazione del cambio di gestione nelle mani dello Stato, sia relativamente al passaggio degli studenti e dei docenti, sia con riferimento alla sede e alla denominazione.

A nulla sono servite le proteste da parte degli alunni della scuola e i pareri a Lei giunti tramite diversi canali di comunicazione da parte del sindaco di Andria, del sindaco di Trani e dell'on. D'Ambrosio; peraltro Lei ha disatteso tutte le richieste espresse nel documento redatto dagli studenti in occasione dell'assemblea d'istituto del 29 marzo scorso, nonché ignorato le azioni legali presentate dai docenti a tempo determinato che costituiscono una risorsa essenziale per il funzionamento dell’Istituto, poiché si tratta di personale altamente qualificato che da anni contribuisce a garantire la qualità dell’offerta formativa oltre che una certa continuità didattica».

Si osserva che la Sua decisione non tiene minimamente conto della perdita della personalità giuridica dell'ITA “Umberto I”, il quale verrebbe soppresso dopo 130 anni di storia, della perdita di tutto il bagaglio di conoscenze e di competenze, con la dispersione del patrimonio storico, didattico e culturale (contrariamente a quanto sostenuto dall'amministrazione provinciale); quindi della mancanza del presupposto della continuità didattica indispensabile per i tanti ragazzi che ogni anno si iscrivono sempre più numerosi, confidando nell'esperienza ultrasecolare dell'Istituto».

Lei continua a ribadire che nulla cambierà, a parte il nome, i docenti (sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato) e la gestione che di fatto verrebbe svolta dall'IISS “R. Lotti”. Allora ci faccia capire cosa è che non cambia perché di fatto non si è ancora capito! Per quanto Lei ne voglia dire, non è possibile mantenere la denominazione dell'Ita “Umberto I”, se allo stesso tempo Lei in persona ha affermato che l'Ita è morto da due anni! E la conseguenza che contrasta con quello che dice è che di fatto le 84 iscrizioni alle classi prime sono passate all'altra scuola nonostante la mancanza di un'apposita convenzione che disciplini il passaggio della gestione dell'Ita allo Stato! Ma Lei pensa veramente che mantenendo esclusivamente la sede della scuola possa assicurare la continuità senza la dispersione dell'esperienza didattica e culturale ultrasecolare dell'Istituto? Peraltro nulla vieterebbe al dirigente scolastico dell'IISS “R. Lotti” di trasferire le nostre classi presso il proprio istituto, atteso che la scuola non risulterebbe neppure a norma dal punto di vista strutturale! In concreto nessuna garanzia ci viene data finora in merito al destino dell'intera comunità scolastica.

Allora ci si chiede come mai Lei abbia deciso di non avviare il processo di statizzazione e di disfarsi dell'ITA in questo modo? Il tutto a danno dell'intera comunità che ha votato per Lei qualche anno fa confidando nella Sua capacità di amministrare le risorse del territorio!

Ora, a Suo dire sembrerebbe che la decisione sulla statizzazione spetti al MIUR, ma come ben sa, il Ministero non può pronunciarsi nell'arco di qualche giorno, atteso che entro il 15 aprile l'IISS “R. Lotti” dovrebbe presentare la richiesta per l'organico dei docenti che da settembre prossimo dovrebbero sostituire i docenti dell'ITA. Questo è l'ennesimo tentativo di voler scaricare le decisioni sugli altri senza peraltro metterli nelle condizioni di poter capire la situazione dell'Istituto!
Peraltro Lei non si è ancora espresso in ordine alle classi dalle seconde alle quinte! Che fine farebbero queste ultime? Si deve tener conto che tali iscrizioni sono state rinnovate per effetto del fatto che la scuola sarebbe stata “statalizzata”, confidando nei benefici e nelle maggiori opportunità che ne sarebbero derivati da tale procedura! E che solo ora si scopre non essere stata mai avviata!

In questa grande confusione gli studenti chiedono che Lei faccia un passo indietro, in particolare che:
  1. la gestione dell'ITA torni nelle mani della Provincia BAT;
  2. le 84 iscrizioni passate all'IISS "R. Lotti" ritornino all'ITA (perché se gli alunni avessero voluto iscriversi ad altro Istituto lo avrebbero fatto per loro scelta, quindi non è possibile passare da una scuola all'altra le iscrizioni senza autorizzazione delle famiglie!);
  3. si avvii il processo di statizzazione secondo l'iter normativo previsto;
  4. si mantenga lo status quo in attesa di un provvedimento definitivo di passaggio allo Stato
Pertanto, gli studenti dell'istituto “Umberto I” si augurano che il presidente Francesco Ventola accolga le suddette richieste e si pronunci con un documento ufficiale entro oggi. Se non ci sarà alcun riscontro, gli stessi alunni da domani riprenderanno le azioni di manifestazione e sciopero, fino a coinvolgere l'intera comunità del territorio, genitori, alunni di altre scuole e associazioni, al fine di far sentire la propria voce.

Ci rivolgiamo inoltre ai nostri rappresentanti istituzionali che leggono per conoscenza, per sollecitarli a sostenere le nostre richieste presso il Presidente Ventola, al fine di salvaguardare una delle più prestigiose eccellenze educative del nostro territorio.

I rappresentanti di istituto dell'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I" di Andria