3 aprile 2014

Zone Franche Urbane, dove sono gli incentivi?



Le Zone Franche Urbane (Zfu) per la Regione Puglia sono agevolazioni fiscali e previdenziali per micro e piccole imprese di alcune aree infra-comunali ubicate nei comuni di Andria, Barletta, Molfetta, Foggia, Lecce, Taranto, Manfredonia, San Severo, Lucera, Manduria e Santeramo in Colle. Per ora solo in Puglia questi incentivi non si sono visti.


Ho cercato a lungo informazioni su questo finanziamento, prima con una interrogazione presentata insieme a tutti i deputati pugliesi del M5S il 4 dicembre 2013. Il governo Letta, ovviamente, non rispose. Ma visto che caratterialmente sono un po’ testardo, poiché le aziende in difficoltà non possono attendere qualsiasi “boccata di ossigeno” disponibile, già dal 17 dicembre sono tornato a fare pressioni al Ministro Saccomanni e il 13 gennaio ho riscritto sia al ministro dell’economia sia al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, fino a giungere al Presidente del Consiglio Enrico Letta il 22 gennaio.

Finalmente, nella stessa giornata, il Ministero dell’economia, con nota n°1000, inviava al Ministero dello sviluppo economico il decreto sottoscritto. Tutto risolto? Neanche per idea! Ho continuato il mio calvario, durante il mese di febbraio, presso il Ministero dello sviluppo economico dove, devo ammettere, ho trovato un po’ di burocrazia che funziona, nella persona del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese, tramite il quale ho scoperto che il decreto era all’attenzione della Corte dei Conti e che vi erano due problemi, in particolare, che la Regione Puglia era stata chiamata a risolvere. Così, mentre alcuni esponenti regionali già davano per imminente l’avvio delle ZFU in Puglia, il sottoscritto, invece di avvantaggiarsi con una facile polemica sui mezzi di informazione, agli inizi di marzo informava formalmente l’assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia.

Il “nascituro” decreto  interministeriale, che estende le agevolazioni fiscali e contributive alle ZFU della Puglia, è stato registrato dalla Corte dei Conti in data 12 marzo u.s. ed è stato già trasmesso alla Gazzetta Ufficiale per la sua pubblicazione. Ho verificato che anche le difficoltà legate al trasferimento delle risorse per il finanziamento dell’intervento sono sostanzialmente superate. Il Mise DGIAI, Il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione, la Ragioneria e la Regione Puglia si sono (finalmente) accordate per un trasferimento diretto della prima tranche della dotazione finanziaria (per un importo di 30 milioni di euro, a fronte dei 60 milioni complessivamente stanziati) dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione all’Agenzia delle entrate, mentre la seconda tranche, di pari importo, dovrebbe essere trasferita all’Agenzia nel momento in cui quest’ultima avrà comunicato al Ministero l’avvenuta fruizione delle agevolazioni da parte delle imprese beneficiarie, per un ammontare pari al 50% dell’importo della prima tranche del versamento.

Il 27 marzo è stata inviata una comunicazione all’Agenzia delle entrate per concordare il trasferimento della prima tranche di risorse. Pare però che la Regione Puglia non abbia ancora dato riscontro alla nota del Ministero del 21 gennaio 2014 con la quale si richiedevano, come previsto dalla normativa di riferimento dell’intervento, indicazioni circa l’attivazione di eventuali riserve di scopo in favore di determinate tipologie di imprese, sottolineando l’urgenza di avere un formale riscontro alla richiesta, al fine di velocizzare i tempi per la concreta attuazione dell’intervento. Per mio conto, posso dire di aver sollecitato formalmente alla Regione Puglia una soluzione a queste problematiche già dal 10 marzo.

Capisco che il mio comportamento poco incline ai clamori mediatici possa espormi ad attacchi da parte di taluni che, senza informarsi, emettono giudizi sul mio operato. Ritengo che il conseguimento di un risultato concreto per i cittadini venga prima di qualsiasi successo personale. Per questo, resterò “sul pezzo” fino alla fine, finché tale strumento agevolativo non sarà effettivamente disponibile per le imprese. Alla luce di quanto vi ho descritto con questo esempio, però, visto questo sentiero così contorto per ottenere un beneficio per i cittadini, possiamo capire la rabbia che i cittadini manifestano attraverso il Movimento 5 Stelle?



Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino Portavoce M5S
Camera dei Deputati