4 giugno 2014

Per l'ITA "Umberto I" di Andria

La questione dell'Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” di Andria continua ad essere pressante e non manca di offrire nuovi spunti per valutare l’operato delle amministrazioni politiche coinvolte.

Lo scorso 7 maggio ho scritto alla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia per sapere quali iniziative io potessi mettere in campo per cercare di salvare l’Istituto Tecnico Agrario di Andria, che come ricorda il direttore generale, è un “istituto paritario gestito dalla Provincia di Barletta – Andria – Trani (BAT), che ne ha disposto la cessazione dal 1° settembre 2014, fatta salva la conclusione del triennio”.

La risposta mi ha sorpreso. Nella sua lettera, il direttore generale mi ha risposto che la Regione Puglia, con delibera G.R. n. 14 del 23.01.2014, in sede di dimensionamento della rete scolastica per il prossimo anno 2014-15, su proposta della stessa provincia BAT, ha previsto che fosse attivato il “settore tecnologico – agraria, agroindustria e agroalimentare” presso l’Istituto di istruzione secondaria superiore “Lotti”, al fine – dice il direttore generale – di “assicurare l’invarianza dell’offerta formativa sul territorio e quindi accogliere gli alunni che sarebbero confluiti nell’I.T.A. Umberto I in argomento”.

Il direttore generale è stato altrettanto esaustivo sul tema del personale docente, che pur se retribuito a carico dell’Ente Provincia non potrà automaticamente transitare nei ruoli del personale statale, “posto che il transito implica un incremento dell’organico in deroga al numero delle nuove assunzioni a tempo indeterminato e quindi una variazione della spesa a carico del bilancio dello Stato”.

Restano irrisolte le motivazioni di questa doppia scelta politica che a questo punto ricade sull’ente provinciale. L’unica soluzione possibile, conclude il direttore, sarebbe un apposito atto di natura regolamentare, d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Batteremo anche questa strada, sperando di dare un futuro ai docenti e agli studenti.