Lo
scorso 7 maggio ho scritto alla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico
Regionale per la Puglia per sapere quali iniziative io potessi mettere in campo
per cercare di salvare l’Istituto Tecnico Agrario di Andria, che come ricorda
il direttore generale, è un “istituto paritario gestito dalla Provincia di
Barletta – Andria – Trani (BAT), che ne ha disposto la cessazione dal 1°
settembre 2014, fatta salva la conclusione del triennio”.
La
risposta mi ha sorpreso. Nella sua lettera, il direttore generale mi ha
risposto che la Regione Puglia, con delibera G.R. n. 14 del 23.01.2014, in sede
di dimensionamento della rete scolastica per il prossimo anno 2014-15, su proposta della stessa provincia BAT,
ha previsto che fosse attivato il “settore
tecnologico – agraria, agroindustria e agroalimentare” presso l’Istituto di
istruzione secondaria superiore “Lotti”, al fine – dice il direttore generale –
di “assicurare l’invarianza dell’offerta formativa sul territorio e quindi
accogliere gli alunni che sarebbero confluiti nell’I.T.A. Umberto I in argomento”.
Il
direttore generale è stato altrettanto esaustivo sul tema del personale
docente, che pur se retribuito a carico dell’Ente Provincia non potrà
automaticamente transitare nei ruoli del personale statale, “posto che il
transito implica un incremento dell’organico in deroga al numero delle nuove
assunzioni a tempo indeterminato e quindi una variazione della spesa a carico
del bilancio dello Stato”.
Restano
irrisolte le motivazioni di questa doppia scelta politica che a questo punto
ricade sull’ente provinciale. L’unica soluzione possibile, conclude il
direttore, sarebbe un apposito atto di natura regolamentare, d’intesa con il
Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dell’Economia e delle
Finanze. Batteremo anche questa strada, sperando di dare un futuro ai docenti e
agli studenti.