26 luglio 2013

Le solite storie


Nell'ultimo Consiglio comunale le parole del Presidente del Consiglio, dr. Nicola Marmo, ci hanno fatto essere fiduciosi. In uno dei momenti di maggiore nervosismo dell'assessore De Feo, a seguito delle contestazioni che gli sono state rivolte dall'opposizione sul tema della situazione debitoria del Comune di Andria, il presidente Marmo ha rassicurato l’assessore, aggiungendo che del tema si sarebbe sicuramente parlato nelle successive sedute.

Parole sagge e lungimiranti, senza dubbio. Così, quando siamo stati informati dell’esistenza di una richiesta, da parte di dodici consiglieri della minoranza, di una seduta di consiglio comunale proprio sul tema dei debiti del Comune, abbiamo pensato che fosse l'ennesima previsione azzeccata del presidente Marmo.

Siamo rimasti perplessi, dunque, quando abbiamo saputo dal consigliere Colasuonno (L'Alternativa) che la richiesta di tale seduta del Consiglio non è stata concessa dalla presidenza, senza peraltro suscitare grandi obiezioni da parte della stessa opposizione, con grande ringraziamento della maggioranza che, se tutto fosse confermato, schiverebbe una pallottola mica da ridere.

Capiamo che la calura estiva sia un ostacolo alla serenità di molti consiglieri. Visto che la situazione, però, è già bollente, forse calendarizzare questo incontro avrebbe contribuito a gettare acqua sul fuoco, anziché optare per la consueta benzina. A tutti coloro che possono essere interessati alla successione di eventi in questione, ricordiamo che secondo l'articolo 19 comma 2 del Regolamento Comunale il Presidente...
"[...] è tenuto altresì a convocare il Consiglio comunale qualora lo richieda il Sindaco o un quinto dei consiglieri o una commissione consiliare a maggioranza di due terzi di voti assegnati. Tale richiesta deve essere avanzata al Presidente per iscritto, e deve indicare gli argomenti da trattare"
Al comma 3, inoltre, si ricorda, inoltre, che "il consiglio comunale può altresì essere eccezionalmente convocato d'urgenza, quando ciò sia giustificato dall'esigenza dell'esame immediato di determinati argomenti".

Si parla di una situazione di generale freddezza istituzionale, dovuta al gesto del consigliere Vitanostra (PD), di cui documenteremo l'impresa nei prossimi giorni, che ha creato non pochi imbarazzi al Partito Democratico locale. Questa tensione istituzionale si sarebbe tradotta nel rifiuto all'accettazione di interpellanze che non rechino le firme dei singoli consiglieri, anziché del gruppo consiliare, così come di prassi.

Ricordiamo (a noi stessi, in caso di improvvisi sussulti politici) che secondo l'articolo 6 del regolamento comunale al comma 2 recita che "l'interpellanza può essere presentata da ciascun consigliere e deve essere discussa non oltre quindici giorni dalla data di presentazione", cosa che non succede praticamente mai, anzi, ci sono convocazioni di consiglio comunale effettuate senza interpellanze ed ordini del giorno. Comprendiamo che qualcuno ora magari si appellerà a qualche geniale formalismo per giustificare quanto accade, ma resta la sostanza e lì si gioca tutto.

Perché non si discutono in ogni consiglio comunale le interpellanze? Perché esse sono nascoste nell'area riservata non accessibile ai cittadini? Se la maggioranza ha veramente tutte gli argomenti che dice di avere, a suo favore, sulla questione del debito del comune, perché non ha assecondato, senza guardare ai formalismi, la convocazione di un consiglio comunale monotematico sul tema? Anzi, in tal caso sarebbe dovuta essere la stessa maggioranza a chiederla a gran voce, Sindaco ed Assessore al Bilancio in testa, senza affidarsi a fugaci e generiche affermazioni su Facebook o su Twitter, penne e tastiere per conto di questo assessore o di quel consigliere. 

Ciononostante, ci manteniamo fiduciosi. A seguito della conferenza stampa di ieri pare confermata una nuova seduta del Consiglio comunale per il 29 Luglio, forse con troppa carne al fuoco, quando invece si sarebbe dovuto discutere esclusivamente del bilancio. Intanto, le opposizioni hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti. Su una cosa il presidente Marmo ha avuto ragione: ne parleremo ancora, i debiti del Comune saranno un tema caldo per tutto il mese d'agosto. È una questione di credibilità istituzionale, per discutere di una situazione debitoria che ha pochissimi precedenti.

Ad ogni modo, consentiteci una riflessione: la presenza del Movimento 5 Stelle nel Consiglio Comunale è una necessità ineludibile. Siamo documentando da tempo gli sprechi e le incapacità dell'amministrazione comunale di Andria. Se fossimo nelle istituzioni locali, potremmo fare ancora di più