16 maggio 2014

Facce elettorali

È tempo di elezioni e per qualche partito significa principalmente ricomparire con i propri gazebo in città. Con tanta nonchalance, dopo gli ultimi mesi trascorsi a litigare nelle sedi di partito, a rincorrersi nei comunicati stampa incuranti della situazione di degrado urbano e sociale che li circonda, sono pronti a “metterci la faccia”. Resta da chiedersi solo quale.

Se è la stessa che ci ha messo il centrodestra negli ultimi anni assieme agli amministratori locali impegnati tra sperpero di denaro pubblico, rimpasti di giunta, disinteresse sulle questioni ambientali ed economiche, allora possiamo facilmente rinunciare. Gli stessi prodi berluscones qualche giorno fa annunciavano: «Attraverso i club si sta cercando di riportare la politica tra la gente recuperando quell’elettorato moderato ormai disaffezionato e disilluso, ma speranzoso di un reale cambiamento che necessariamente deve ripartire dal basso». Ah, perbacco!

Stesso repertorio è riscontrabile nelle dichiarazioni del centrosinistra, rimasto a lungo “non pervenuto” su tutte le gravose questioni che hanno investito la nostra città. Troppo impegnati ad organizzare le segreterie, i ruoli dirigenziali del partito salvo poi preoccuparsi di recuperare credibilità ospitando illustri esponenti di sinistra da altri comuni.

Prevedibili anche le loro dichiarazioni: «In un clima di sensazione di lontananza della gente nei confronti della politica, cerchiamo di recuperare il gusto del rapporto umano, attraverso un’iniziativa che si realizza tra la gente e per la gente». Come no!

Ci sarebbe piaciuto vedere lo stesso entusiasmo e voglia di partecipazione quando bisognava informare i cittadini sulla questione rifiuti. Avremmo voluto sentire la stessa grinta quando bisognava stare a fianco dei lavoratori e delle cooperative sociali durante gli scioperi dei mesi scorsi, senza inutili strumentalizzazioni o incontri con i soliti noti sulla legalità, nati e lasciati morire nel giro di pochi giorni.

Con quale faccia oggi ci si presenta in strada a far propaganda elettorale per il Parlamento Europeo, quando prima dell’Europa o dell’Italia non si è stati capaci di essere presenti e attivi nella propria città? Con quale faccia si chiede un voto a quelle stesse persone che si è a lungo ignorati e che oggi  da soli fanno fatica a portare a casa un pezzo di pane?

Più volte i cittadini hanno cercato un confronto, una spiegazione su quanto stesse accadendo. Nessun gazebo allora, nessun incontro aperto alla cittadinanza e alle parti sociali, nessuna scelta razionale nella gestione del denaro pubblico, nessuna garanzia risolutiva di determinati problemi partendo dal basso. Solo spot elettorali e stesso modus operandi.

Ad oggi, noi del Movimento 5 Stelle ci troviamo ancora ad affrontare le stesse questioni sollevate negli ultimi anni di amministrazione, pur non essendo presenti in consiglio comunale, senza ricevere risposte o sollecitazioni alle nostre proposte.

Noi il gazebo, le strade, le piazze, i banchetti, non li abbiamo mai lasciati. Siamo presenti nei fine settimana per la campagna elettorale per le europee, assieme alle informazioni sul lavoro svolto in Parlamento dal nostro portavoce Giuseppe D’Ambrosio e soprattutto per la raccolta di firme sulle nostre proposte di delibera popolare da presentare e far approvare in Comune.

Continueremo a farci sentire, informando i cittadini sul nostro operato, raccogliendo proposte e anche critiche, consci del fatto che abbiamo bisogno dell’aiuto e della partecipazione attiva e consapevole di tutti voi. Questa è la differenza tra il metterci la faccia per chiedere voti e essere cittadini attivi. Non facciamoci fregare!

   Rossella Lopetuso