Sulla
questione dell’interramento della ferrovia, ad esempio, si assiste al
tentativo di attribuirsi meriti di altri, come si è visto in occasione
dell'adozione di deliberazioni in Consiglio comunale di semplici atti dovuti.
Stesso discorso per il bike sharing: abbiamo fatto notare da anni alcune
problematiche rispetto ad alcune scelte tariffarie sbagliate, oltre all'urgenza
di un intervento di manutenzione sulle biciclette e sulle postazioni. Quello
che più preoccupa, però, fino a questo momento, è che fin qui l'amministrazione
Giorgino si è trovata semplicemente a gestire progetti già iniziati in passato,
con i risultati che vediamo. Al quarto anno del mandato, in tema di mobilità,
qual è il contributo originale dell'amministrazione di centro - destra?
Le ZTL di Corso Cavour e di via Regina
Margherita? Due arterie chiuse al traffico dall'oggi al domani: la prima per
cause di forza maggiore e non certo per volontà politica, lasciata
nell'incertezza di una probabile riapertura, con esercizi commerciali abbandonati
a loro stessi, nell'indeterminatezza di un regolamento dei dehors poco chiaro,
confusi sulla politica dell'amministrazione pubblica, senza che siano nelle
condizioni di programmare investimenti a lungo termine e se possono agire in
condizioni di certezza del diritto; la seconda, via Regina Margherita, chiusa
senza una programmazione dei parcheggi nelle zone circostanti, lasciata nelle
condizione in cui era, dopo che non si è voluto procedere al completo
rifacimento secondo quanto era stato fatto in passato con viale Crispi, come
peraltro prevedeva il progetto ereditato. Le differenze, del resto, sono sotto
gli occhi di tutti. Al danno si aggiunge la beffa, visto che in entrambi i
progetti di ZTL del centro - destra non c'è traccia di un tentativo di accesso
ai finanziamenti europei per la sistemazione delle aree interessate, né
tantomeno per le piste ciclabili.
E che dire dei parcheggi pubblici? A parte
quello della stazione, non realizzato ma inaugurato dall'attuale
amministrazione comunale, non si è visto nulla se non uno scientifico
annullamento di procedimenti avviati, come quello per dotare il centro storico
di un ampio parcheggio interrato. E i parcometri? Una montagna di carte (due
deliberazioni di Consiglio comunale e due di Giunta) per conseguire il nulla,
anzi, peggio, per vedere estese le zone a pagamento fino in estrema periferia,
per fare cassa con un aumento del pedaggio pari al 100% quasi dappertutto.
Quando e se il progetto sarà completato, chissà se assumeranno gli ausiliari
del traffico con le stesse modalità dei netturbini.
Intanto non vi è alcun accenno alla
gratuità per il parcheggio dei disabili, vantaggio esistente in diverse altre
città. Certo, è difficile venire incontro alle esigenze dei più deboli se si
vive una forte situazione debitoria, come quella del Comune di Andria
(richiesti in prestito quasi 25 milioni di euro per pagare debiti già
contratti), molto più facile spremere il cittadino andriese.
Altro giro, altra corsa, il trasporto
pubblico locale. A parte gli aumenti delle tariffe e la cancellazione della
gratuità per il trasporto scolastico, l'unico atto di rilievo è stato lo
spegnimento delle paline informative elettroniche, che nelle più avanzate città
europee sono fondamentali per rendere il servizio più fruibile.
Se ci si vuol muovere in bici, oltre al
bike - sharing in forte difficoltà, potremmo decidere di acquistare una
bicicletta, cosa comunque auspicabile, visti i costi della benzina e i benefici
per la salute. Ma che fine hanno fatto le agevolazioni per l'acquisto? C’era
una volta, come nelle favole, la possibilità di avere un contributo. Tale
sovvenzione ha consentito l’acquisto di migliaia di nuove biciclette in città,
metodo concreto per combattere l’inquinamento da traffico. Con
l'amministrazione Giorgino, questa buona pratica è rimasta solo un ricordo.
Completa il quadro l'assenza del nuovo Piano urbano del traffico, promesso e
non pervenuto, al contrario del mini - piano per il quartiere S.Vito,
pervenuto, pagato e non attuato!