6 febbraio 2013

I 51 punti in pillole - #2


51 punti del programma presentato alle elezioni politiche 2013 dal Movimento 5 Stelle hanno il fine di rendere più semplice e veloce la comprensione di tematiche difficili. Non abbiamo la bacchetta magica, sia chiaro, ma siamo sicuri di avere delle buone idee da condividere. Ecco qualche esempio:

6) abolizione dei rimborsi elettorali: #Stato e cittadini

Sono numerosi i casi di rimborsi elettorali, cioè tasse dei cittadini, usati a scopo personale come ad esempio il caso Lusi, il caso Belsito e il caso Fiorito. Nonostante la crisi e gli scandali scoperti finora, i partiti non vi rinunciano.

Il Movimento 5 Stelle è contrario ai rimborsi elettorali e rispetta la volontà dei cittadini italiani, così come sancito dal referendum del '93 e da sempre si impegna a restituire allo Stato la somma spettante di diritto per le competizioni elettorali a cui ha partecipato dal 2008 ad oggi, autofinanziandosi con i contributi liberi dei cittadini. La politica senza soldi (pubblici) si può fare, noi siamo l'esempio!

7) incentivazione della produzione di energia termica con fonti rinnovabili: #Energia
  1. Le fonti energetiche rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, biomassa, geotermico) oltre ad essere inesauribili, sono ad impatto ambientale nullo;
  2. Creano un numero elevato di posti di lavoro;
  3. Non utilizzano combustibili fossili, favorendo un risparmio in termini economici e ambientali; 
  4. Non causano emissioni inquinanti (CO2, gas serra, inquinamento elettromagnetico);
  5. L’energia solare che investe la Terra è circa 15.000 volte superiore al fabbisogno energetico mondiale ed è distribuita in maniera molto più uniforme sul pianeta rispetto a tutte le altre attuali fonti energetiche;
  6. Consentono l'indipendenza energetica dai paesi esteri;
  7. Permette l'autosufficienza energetica ad un edificio (casa passiva);
8) abolizione dell'Ordine dei giornalisti; #Informazione

L'attuale Ordine dei giornalisti è stato istituito con la legge n. 69 del 3 febbraio 1963. Attraverso il V2-Day, indetto con lo slogan Libera informazione in libero Stato e tenutosi in 500 piazze in Italia e all'estero si proponeva l'abolizione di quest'ultimo.
Lo stesso Luigi Einaudi scrisse:
L'albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell'albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti.
Mario Berlinguer, padre di Enrico e Giovanni, lo ribadì in una sua famosa citazione:
Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni.
Il nostro parere è che chiunque debba e possa scrivere senza alcun vincolo di appartenenza ad un Ordine professionale, privo di altre guide che non siano le leggi vigenti in materia di libertà d'opinione ed espressione. L'unico punto di riferimento dev'essere il lettore, l'unico motore la ricerca della verità.

9) impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno; #Economia

Il settore manifatturiero (abbigliamento-moda, arredo-casa, automazione-meccanica, alimentari) è il principale motore della crescita economica italiana perché:
  • genera i guadagni di produttività;
  • crea posti di lavoro qualificati e meglio remunerati;
  • effettua la maggior parte della ricerca;
  • rappresenta il 78% delle esportazioni.
La crisi è dovuta soprattutto all'insostenibile concorrenza di Paesi che hanno un basso costo del lavoro e mancanza di tutele sociali e ambientali.
Per contrastarla, dobbiamo affidarci all'innovazione e alla qualità del prodotto, considerando che al settore manifatturiero sono legati direttamente e indirettamente più di un terzo del PIL e 8,2 milioni di unità di lavoro e come, senza il suo contributo determinante agli scambi con l’estero, l’economia italiana imploderebbe. 

Lo Stato italiano potrebbe promuovere, detassando gli investimenti, i settori economici che puntano:
  • all'innovazione per la riduzione dei consumi di materie prime vergini aumentando di conseguenza l'utilizzo di materie prime-seconde (ossia materiali riciclati, politica Rifiuti Zero);
  • alla diminuzione dei consumi di energia (fonti fossili);
  • alla ricerca e nell'innovazione qualitativa dei processi di produzione e del prodotto;
  • alla formazione qualificata del capitale umano.

10) blocco immediato del TAV in Val di Susa; #Ambiente

Perché No TAV (Treno ad Alta Velocità)?
  1. Inutile: i traffici merci e passeggeri sono in costante diminuzione. La linea esistente, che già collega Torino con Parigi con il TGV da anni, è utilizzata solo al 30%;
  2. Dannosa per ambiente e salute: esposti di tecnici e istituti indipendenti denunciano rischio di inquinamento da amianto e uranio, ampiamente presenti nel sottosuolo valsusino. 1 - 2
  3. Spreco di denaro pubblico: il costo di un km di TAV si aggira intorno ai 100 milioni di euro, 3-4 volte in più (fonte 2) dei costi medi dell'alta velocità francese;
  4. Rischio di infiltrazioni mafiose: il sistema di appalti e sub-appalti previsto per la realizzazione dell'opera rende difficile controllare la regolarità delle imprese impegnate nei cantieri e favorisce la criminalità organizzata;
  5. Sottrae investimenti a scuola, sanità e innovazione: destinati 23 miliardi di soldi pubblici a un tunnel inutile che sarà terminato tra 20 anni difronte ai continui e attuali tagli ai servizi sociali e all'aumento delle tasse.

Il nostro programma è un "work in progress", in continuo aggiornamento. Tutti possono contribuire facendo una proposta da portare in Parlamento, basta iscriversi al portale e scrivere la proposta: se sarà votata dal 20% degli iscritti a livello nazionale sarà portata in Parlamento dai portavoce eletti.

Insieme, possiamo portare nuove idee in Parlamento. Dateci una mano, ne vedrete delle belle.

Vedi anche:
I 51 punti in pillole - #1
I 51 punti in pillole - #3