7 febbraio 2013

Otto anni di passione

Mi sembra ieri quando ho iniziato ad affacciarmi alle battaglie di Beppe Grillo, ai suoi spettacoli, alle sue battute, alla sua satira coinvolgente. Una ventata d'aria fresca rispetto alle banalità che potevi trovare in TV.

Dalla TV ad Internet il passo non è stato breve. E per Grillo non è stato diverso: altro che colpo di fulmine, è stato un lento, lentissimo corteggiamento. Poi, però, è stato amore. Il blog www.beppegrillo.it è uno dei siti di informazione più visitati al mondo, il primo in Italia.  

Nonostante i mezzi economici a disposizione, nonostante un quasi totale disinteresse dei media nazionali, Grillo è sempre riuscito a metter in evidenza i grandi problemi del nostro Paese e a renderli divertenti e comprensibili, quando in realtà ci sarebbe solo da disperarsi per le disgrazie di un paese che sembra sempre più disastrato. Non significa però ridere di noi, o alleggerire problemi che in realtà sono pesanti. Grazie a lui è nata in me e in molte altre persone la consapevolezza che come cittadino mi devo impegnare per migliorare questo paese. Diventare cittadino attivo come premessa all'impegno politico.

Nel 2005, Grillo lancia il suo blog online, una finestra sul mondo da cui proporre nuovi punti di vista, discussioni e soprattutto idee. Da lì, via come un treno, un moto perpetuo che ha dato vita a quello che oggi conosciamo come Movimento 5 Stelle.
"Il blog è come un treno. Un treno senza una destinazione finale e che nessuno sa bene da dove sia partito. Alle stazioni c'è chi sale e chi scende. Vediamo dove porta sto treno. Vediamo qual è la sua destinazione finale. Come faccio a parlare con il macchinista? Lui sì potrebbe sapere dove sta andando il treno. Ma non si può. Le carrozze non comunicano con la motrice. E quell'interfono che annuncia solo la prossima stazione. Mai un capolinea. Oppure un marcia indietro. Non può. Sempre sulle sue rotaie."

L'attivismo per il Movimento 5 Stelle è l'ultima chance, un treno che passa solo una volta, come queste elezioni a cui ci accingiamo a partecipare.

La prossima fermata? Roma.


Lorenzo Miani