18 febbraio 2013

#M5S Tour - La lezione di Giovinazzo

La campagna elettorale del Movimento 5 Stelle è sempre qualcosa da raccontare. Abbiamo deciso di farlo con le parole degli attivisti. C'è una prima volta per tutti e per molti di noi la campagna elettorale per le politiche rappresenta una sfida che ci mette sullo stesso piano delle macchine da guerra economiche degli altri partiti, opponendo all'esperienza dei vecchi lupi di mare di partito la freschezza del Movimento 5 Stelle.

L'8% di raccolta differenziata è il triste record di una città molto bella, Giovinazzo, e dove un gruppo di attivisti ha invitato Giuseppe D'Ambrosio, Lello Ciampolillo da Bari e Diego De Lorenzis da Lecce, a parlare del MoVimento e del programma.

Siamo in piazza S.Felice, a pochi giorni dal voto. La sala conferenza è piena, soprattutto di donne e giovani. Dopo le presentazioni del gruppo di Giovinazzo e dei candidati si comincia con le domande.

Le carceri troppo piene, la televisione come mezzo comunicativo, il sistema pensionistico, il diritto alla cittadinanza, l'integrazione interculturale e il sostegno alle famiglie. Temi duri, a cui il Movimento 5 Stelle deve dare una risposta. Può partire dai cittadini, può venire dagli attivisti, dalla rete: una politica mirata a innovare con "piccole" idee conduce ad una rivoluzione più ampia.


Un esempio lampante è il wi-fi gratuito. Non è solo tecnologia web alla portata di tutti, ma è un miglioramento della qualità della vita, in quanto permette di diminuire i costi della burocrazia, di eliminare le code agli sportelli, con grandi vantaggi di anziani e disabili, darebbe sviluppo al telelavoro e quindi all'economia, si renderebbe l'informazione libera e perché no, si risparmierebbe sulle bollette.

Ultima domanda sulla presenza delle donne in politica. E' proprio di questi giorni una polemica nazionale sulle posizioni di eleggibilità e quindi di effettivo valore politico delle donne nelle varie liste presentate al Parlamento. In effetti, la presenza femminile in platea faceva da contrasto alla minoranza maschile. Stiamo valutando l'introduzione delle "quote azzurre", visto lo scarso numero di uomini in politica per il M5S. Scherzi a parte, per merito delle nostre attiviste, nel MoVimento 5 Stelle il 55% degli eletti sono donne, segno che quando l'elettore è libero di esprimersi e scegliersi il proprio rappresentante non ha bisogno di quote rosa o percentuali di genere da rispettare. Sceglie con coscienza, sceglie per merito e le donne meritano rispetto come competenze e professionalità, come esperienza e attivismo, non certo in esponenti di genere femminile.


Le donne non hanno bisogno di contentini, non hanno bisogno di essere trattate come una minoranza, non lo meritano. 

Si chiude parlando di ambiente e di attivismo locale. Bisogna ripartire dai problemi di tutti i giorni, dalle piccole cose. La verità è nelle cose semplici