5 febbraio 2013

#M5S Tour - Ostuni e Ceglie

La campagna elettorale del Movimento 5 Stelle è sempre qualcosa da raccontare. Abbiamo deciso di farlo con le parole degli attivisti. C'è una prima volta per tutti e per molti di noi la campagna elettorale per le politiche rappresenta una sfida che ci mette sullo stesso piano delle macchine da guerra economiche degli altri partiti, opponendo all'esperienza dei vecchi lupi di mare di partito la freschezza del Movimento 5 Stelle.

Si parte da Ostuni, biblioteca comunale.
Ogni gruppo ha una storia e per noi attivisti è sempre la prima cosa da raccontare. Da dove veniamo, le nostre iniziative, le nostre speranze. Davanti ad un gruppo di curiosi, la storia di Andria, di Polignano e di Lecce si presentano, grazie a Giuseppe D'Ambrosio, Giuseppe L'Abbate, Diego De Lorenzis, Emanuele Scagliusi, Valerio Guglielmi.

La prima domanda arriva, puntuale, sul tema dei costi della politica, un chiodo fisso per i cittadini. La risposta è altrettanto puntuale: i parlamentari del M5S si ridurranno lo stipendio del 70% come i consiglieri regionali siciliani, così come promesso durante la campagna elettorale.
Un segnale chiaro per tutti: il M5S mantiene gli impegni.

Energia, lavoro, scuola:  le domande si susseguono, impegnative. Le curiosità sono soprattutto sul tema delle alleanze: il Movimento 5 Stelle non farà alleanze politiche, ma sarà disponibile a votare provvedimenti di buonsenso, in linea con il programma presentato agli elettori.

Altro tema importante è quello del rapporto fra i cittadini e la politica, che avviene ancora con il concetto della delega: il voto ogni cinque anni e poi si salvi chi può. Così per i vecchi partiti. Per noi è impensabile sostenere ancora questo punto di vista. Se non è accompagnato da una partecipazione costante, se non è accompagnato da una cittadinanza attiva, da un sano impegno, da una corretta informazione, il voto è ormai inutile.

Molti cittadini sono preoccupati dalla nostra inesperienza politica. Sono in molti a chiederci una soluzione pratica, immediata, vista la mole dei problemi che in questo momento affliggono il nostro Paese. Temono che il Movimento 5 Stelle esaurisca la sua spinta propositiva una volta arrivato in Parlamento. Vogliono di più, si rivolgono a noi con grandi aspettative.

Inutile dire che è non abbiamo la bacchetta magica. A volte ci viene da pensare che se è davvero questo il punto in cui siamo, se veramente la generazione dei precari deve salvare questo Paese, se veramente una squadra di cittadini attivi senza alcuna esperienza politica è l'ultima chance, l'ultima carta da giocare, allora non possiamo che immaginare il nostro paese come un pugile alle corde, in attesa del colpo di grazia. 

L'esame continua a Ceglie Messapica. Qui si parla di referendum propositivo senza quorum e nuovi strumenti di democrazia partecipata da introdurre su tutti i livelli istituzionali. Si parla di inceneritori, di strategia "Rifiuti Zero" e di quella classe politica che non fa nulla per evitare accordi e vicinanze con quanti hanno cancellato la parola "Ambiente" dal vocabolario politico italiano, a scapito della salute dei cittadini, a vantaggio delle loro tasche. Si parla di energie rinnovabili e del nostro desiderio di cambiare profondamente la nostra Italia. 

Deve partire da noi: il cambiamento che vogliamo introdurre nella società non può che partire da noi stessi. Nessun partito, nessuna associazione, nessun soggetto politico e culturale potrà risolvere i problemi con una semplice delega. Serve l'impegno di tutti, serve la partecipazione di ognuno di noi per fare in modo che dallo stato in cui siamo si cominci al risalita.

La strada è lunga, la via è in salita. Avanti, nessuno resti indietro.