22 febbraio 2013

I 51 punti in pillole - #3


51 punti del programma presentato alle elezioni politiche 2013 dal Movimento 5 Stelle hanno il fine di rendere più semplice e veloce la comprensione di tematiche difficili. Non abbiamo la bacchetta magica, sia chiaro, ma siamo sicuri di avere delle buone idee da condividere. Ecco qualche esempio:


11) riduzione a due mandati per ogni carica pubblica: #Stato e cittadini

Il limite di 2 legislature presente nel programma del Movimento è già previsto per legge, seppur solo per il numero consecutivo di mandati per le cariche di sindaco, presidente di provincia e presidente di regione
Nella pratica però viene spesso raggirato, come nel caso Formigoni (Pdl), al suo 4° mandato di cui 3 consecutivi, Vasco Errani (Pd) e Michele Iorio (Pdl). Questa regolamentazione per le cariche pubbliche è stata prevista per evitare il consolidarsi di una posizione statica al vertice dell'istituzione nella quale si viene eletti. 
Noi proponiamo di estendere questa normativa a tutte le istituzioni perché riteniamo che la politica non debba essere vista come una professione lavorativa e fonte di guadagno a spese dei cittadini, ma come servizio civile.


12) norme più stringenti per risparmiare sul riscaldamento degli edifici e sugli elettrodomestici: #Energia

Nel 2012 le famiglie italiane hanno speso in media circa 1300 euro annui in bollette di luce e gas. Investire in politiche volte al risparmio energetico e ottimizzazione dell’uso dell’energia, porterebbe benefici non solo nel minor impatto ambientale causato, ad esempio, dall'estrazione di petrolio o dalla creazione di centrali nucleari. Basti pensare che se le nuove costruzioni fossero soggette ad una regolamentazione termica che le vincolasse alla classe A (ad oggi classe C) il solo consumo elettrico passerebbe da 75 Kwh a 15 Kwh annui per un risparmio a famiglia di oltre il 65%.
In quest'ottica, il Movimento 5 Stelle intende perseguire politiche volte al miglioramento dell’efficienza energetica non solo delle nuove costruzioni ma soprattutto delle costruzioni esistenti, prevedendo agevolazioni e sgravi fiscali sul modello del conto energia.


13) copertura dell'intero Paese dell’ADSL con la banda larga (fibra ottica): #Connettività

Il Movimento 5 Stelle propone forti investimenti strutturali nella fibra ottica poiché porterebbe enormi vantaggi come: l'aumento della qualità del segnale, la velocità di trasmissione e la diminuzione della frequenza e dei costi di manutenzione rispetto al rame.
Lo Stato dunque, dovrebbe incentivare un vero e proprio salto di qualità passando dall'attuale sistema misto (fibra ottica - doppino di rame) ad un sistema di fibra ottica puro dove la fibra ottica arriva direttamente a casa o in azienda.
La connessione libera alla rete deve essere un diritto sin dalla nascita come in Finlandia garantendo: l'alfabetizzazione tecnologica e informatica della popolazione, l'accesso alla conoscenza e alle informazioni, l'informatizzazione della pubblica amministrazione con conseguente alleggerimento burocratico.


14) abolizione dei monopoli di fatto: #Economia

Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, Eni, Enel, Mediaset, Ferrovie dello Stato.
  • Telecom Italia (S.p.a): detiene la gestione a monopolio della rete in rame italiana. Questa situazione limita non solo il progresso tecnologico ma anche la concorrenza poiché per la gestione dell'ultimo miglio (centrale-cabina) non è stato garantito un libero accesso con costi di affitto ragionevoli. Quindi si potrebbe statalizzare la rete comprandola a prezzo di costo, affittandola a società terze. Avere un mercato con diversi concorrenti favorisce l'abbassamento dei costi del servizio ai cittadini, l'aumento della qualità e maggiori investimenti.
  • Autostrade, Eni, Enel, Ferrovie dello Stato: la pseudo-privatizzazione (parziale o totale) delle società concessionarie è uno dei più chiari esempi della grossolana superficialità della nostra classe dirigente, non è stata creata nessuna concorrenza (che tradotto vuol dire tariffe ridotte mentre vediamo continui aumenti annuali ben superiori all'inflazione) e pochi investimenti (in quanto il privato vuole essere remunerato molto più dello Stato). Lo Stato, in quanto proprietario della rete autostradale (Terna per la rete elettrica, le ferrovie per Ferrovie dello Stato) deve fare gare annuali al ribasso per identificare almeno 3 provider del servizio per ogni tratta, che sostanzialmente "affittano" l'utilizzo della rete e rivendono poi il servizio a noi cittadini, incentivando i risultati ottenuti.
  • Mediaset: la società di ricerca ITMedia ha stimato il valore delle frequenze televisive dello stato in circa 16 miliardi di euro. Rai e Mediaset, che ne controllano oltre l'80%, pagano un canone annuale per la concessione che corrisponde all'1% del fatturato. Aldilà dell'ingiustizia nei confronti dello Stato (D'Alema docet), si potrebbero prevedere 2 soluzioni: mettere all'asta le frequenze per ottenere un ricavo immediato o puntare ad una forma di concessione chiamata beauty contest che garantisca una concorrenza che diversifichi l'offerta televisiva ottenendo un miglioramento della qualità della programmazione ed un ricavo minore ma costante nel lungo termine.

15) sviluppo delle piste ciclabili: #Ambiente
"Numerose città europee (Amsterdam, Barcellona, Brema, Copenaghen, Edimburgo, Ferrara, Graz, Strasburgo) ci danno la dimostrazione ogni giorno che la riduzione nell'uso individuale della macchina è un obiettivo non solo auspicabile ma anche ragionevole. In queste città vengono applicate alcune misure a favore dei trasporti pubblici e dell’uso condiviso tra macchine e biciclette, ma anche misure che cercano di limitare l’uso individuale della macchina all'interno del centro-città.Queste iniziative non portano pregiudizio alla crescita economica delle città o all'accessibilità dei loro centri commerciali, perché si è compreso che l’uso sfrenato dell’automobile per gli spostamenti individuali non riesce più a garantire la mobilità della collettività. Il loro approccio s’inserisce perfettamente nel quadro d’accordi internazionali dell’Unione europea nel campo della riduzione delle emissioni di gas con effetto serra e della legislazione europea sulla qualità dell’aria". Ritt BJERREGAARD, Commissario europeo per l’ambiente 
Tra il 2007 e il 2013 alle due ruote "verdi" è stato assegnato solo lo 0,7% dei finanziamenti comunitari disponibili per il trasporto. Per il prossimo periodo finanziario (2014-2020), si parla invece di 6 miliardi di euro, l'equivalente del 10% di questi fondi UE.

Groningen, una città dove quando arrivi in albergo la prima cosa che fanno è darti gratis una bici tutta per te, in cui sono stati spesi circa 40 milioni di euro per incentivare l’uso del mezzo a pedale, le bici (diecimila) sono più delle auto (7, 8 mila al giorno), si applicano coerentemente delle politiche per la mobilità sostenibile con una struttura urbanistica predisposta per il traffico delle due ruote: c’è un semaforo apposta per i ciclisti, parcheggi dovunque, una pista ciclabile su entrambi i lati della carreggiata, come in tutte le strade principali.
Il risultato di tutto questo è che Groningen, con il 60% dei trasporti effettuati con la bici, è considerata la capitale mondiale delle biciclette!
Sarebbe tanto difficile riprodurre in Italia un sistema così?


Il nostro programma è un "work in progress", in continuo aggiornamento. Tutti possono contribuire facendo una proposta da portare in Parlamento, basta iscriversi al portale e scrivere la proposta: se sarà votata dal 20% degli iscritti a livello nazionale sarà portata in Parlamento dai portavoce eletti.

Insieme, possiamo portare nuove idee in Parlamento. Dateci una mano, ne vedrete delle belle.

Vedi anche:
I 51 punti in pillole - #1
I 51 punti in pillole - #2